Istituzioni ed economia
Il DEF, documento di economia e finanza, ha segnato un punto di svolta. Avrete letto altrove del perché gli interventi sono monchi, regressivi, pericolosi, persino ingiusti e forse anche incostituzionali. Focalizziamoci un attimo, qui, sugli effetti che l’aumento del deficit previsto per i prossimi tre anni avrà e sul perché si tratta di un salto nel vuoto.
Se il valore della politica economica di un governo si giudica con il consenso popolare, l’insieme di misure annunciate e dimensionate ieri da Salvini e Di Maio è inappuntabile: la maggioranza degli italiani vuole lo smantellamento della legge Fornero e accetta il reddito di cittadinanza. Se però si può affiancare al volere popolare il criterio dell’interesse popolare, le cose cambiano radicalmente.
Alla responsabilità generazionale, all’iniquità della scelta di comprare benessere per l’oggi accollandone il costo sulle generazioni future attraverso il debito, su queste pagine abbiamo dedicato un’intera monografia: 'liberare le giovani e le future generazioni dal peso della nostra irresponsabilità generazionale è una questione di pulizia del dibattito politico, oltre che di moralità civica e repubblicana'.
Casalino, uno di voi
Il portavoce e la voce portata, il capo dello squadrismo mediatico e il prestanome 'presentabile' di quello politico made in Casaleggio srl, parlano dell'intimidazione teleguidata e telerecapitata ai dirigenti del Mef con un gergo da travet di regime, un burocratese untuoso e scialbo che è la lingua eterna del conformismo di potere italiano, di qualunque potere, anche di quello incubato dalle piazze dei Vaffa Day e dagli algoritmi del Grande Fratello digitale.
Da ottobre 2017 grazie al 51% dei voti è sindaco di Tbilisi, capitale della Georgia. Cinque anni prima era diventato Ministro dell’Energia e vicepremier del governo guidato da Bidzina Ivanishvili, fondatore del partito 'Sogno Georgiano'. Kakhaber Kaladze, 40 anni, un passato non troppo lontano in Italia con le maglie di Milan e Genoa, racconta progetti, ambizioni e visioni in questa intervista esclusiva a Strade.
Quando il vicepremier Di Maio intima al titolare dell’Economia di tirar fuori i soldi per pagare le promesse elettorali della maggioranza giallo-verde è naturale, per gli oppositori dell’esecutivo, parteggiare per il Ministro Tria e ringraziare la resistenza del Capo dello Stato, che ha imposto l’economista di Tor Vergata al posto di Paolo Savona.
L'Italia che non ha paura
Il nome che il PD ha scelto per la sua manifestazione del prossimo trenta settembre, 'per l’Italia che non ha paura', ha suscitato le reprimende di Carlo Calenda. Secondo l’ex ministro, infatti, le paure degli italiani andrebbero comprese e la manifestazione dovrebbe accogliere proprio chi ha paura e fornirgli delle risposte. Certo, il ragionamento sembra filare, ma a me quel nome, invece, piace molto.
La favola dell'Europa 'antisociale', che piace alla sinistra e ai populisti
Massimo Cacciari ha ragione, non c’è effettivamente tempo da perdere: le elezioni europee si approssimano e l’Europa rischia di essere distrutta dai populisti. Ma proprio per non perdere tempo: quando Cacciari chiede all’Europa "politiche sociali diverse" a che cosa si riferisce precisamente? Sulla stampa italiana è di moda da sempre un 'tramonto del welfare' che non esiste.