Istituzioni ed economia
Coronavirus e indulgenza plenaria. Perché dobbiamo perdonare tutti e ripartire da capo
A lungo mi sono chiesto quale linea tenere nel commentare le notizie sulla pandemia. Chi giudicare colpevole e chi innocente, contro chi infuriarmi, chi accusare di ingiustizia, da chi sentirmi preso in giro. Di chi denunciare l'ignoranza, il menefreghismo o la miopia. Per quali sbagli e valutazioni errate prendermela con me stesso.
Ci sono cose che non vanno, nel modo in cui il governo sta gestendo questa situazione, ed è complicato dirlo senza entrare nel merito dei provvedimenti che - deve essere chiaro - vanno rispettati da cima a fondo, e senza dare l’idea di voler fare quelli che alzano il ditino potendosi permettere il lusso di parlare senza condividere il peso della responsabilità delle decisioni.
Per i più ingenui l’epidemia del Covid-19 è stato il cosiddetto “cigno nero”, cioè un evento imprevedibile e dirompente per la sua imprevedibilità, prima che per la sua potenza e per la condizione di incertezza che suscita in chi vede così ribaltate le abituali convinzioni e gli schemi cognitivi consolidati.
Covid-19: il punto giuridico sul tracciamento dei cellulari degli italiani
Da più parti ormai si ragiona sul possibile tracciamento digitale degli italiani per contenere l’epidemia covid-19. Il dibattito si è riacceso per effetto del decreto legge 14/2020, contenente una norma (l’art. 14) dedicata al trattamento dei dati personali in questa fase emergenziale da parte delle autorità pubbliche preposte alla gestione dell’emergenza sanitaria in corso.
Finché a dirlo sono persone comuni, impaurite dalla progressione del contagio, è comprensibile. Ma ora sono in maniera sempre più scoperta medici, scienziati, cattedratici e opinion leader di diversa genia e provenienza a dire che bisognava – e quindi bisognerà – “fare come la Cina”.
Non serve un terzo polo, ma un secondo, per l'alternativa anti-populista
La progressiva grillizzazione del PD e la sudditanza di Forza Italia nei confronti delle pulsioni leghiste, suggeriscono a molti la necessità di mettere mano alla costituzione del cosiddetto terzo polo.
Il terrorismo è un fenomeno politico in cui emerge sempre una perfetta, anche se sinistra coerenza tra il mezzo e il fine. È, per questa ragione, uno dei pochi fenomeni politici che non soffra il peso della contraddizione. Il terrorismo non è mai un “eccesso” ed è estremistico solo in senso criminale, ma non ideologico.
Il sondaggio che ha destato scandalo tra alcuni osservatori della società italiana, e che ha spinto il direttore di Strade, Carmelo Palma, a scrivere il suo articolo sulla “egemonia culturale degli stronzi”, merita forse qualche riflessione in più. A quanto pare, quasi due italiani su tre non sarebbero disposti a lavorare qualche anno in più per garantire una pensione migliore a figli e nipoti.