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Da 'V per Vendetta' a 'The Last of Us'. Il populismo e post-populismo nella narrazione videoludica
“I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli”: questa citazione di Thomas Jefferson viene pronunciata dal protagonista del celebre film “V per Vendetta”, che si concludeva con una folla che assisteva all’esplosione della sede del Parlamento, simbolo della distruzione di un regime autoritario per restituire il potere al popolo.
Leggi tutto...Andrebbe approfondita la teologia-politica di Marco Pannella, così connessa tanto alla trascendenza della fede in Altro (rispetto al clericalismo di potere) quanto alla "compresenza dei vivi e dei morti", intesa - nel segno di Aldo Capitini - come efficacia di un impegno che vince l'assenza, che non si arrende al dato sociologico.
Leggi tutto...I propagandisti di Putin. Il soft power del Cremlino sulla cultura italiana
Mi si chiede un compito assai improbo: una critica del lungo e approfondito studio “L’influenza russa sulla cultura, sul mondo accademico e sui think tank italiani” di Massimiliano Di Pasquale e Luigi Sergio Germani. Compito improbo, perché in qualche modo il lavoro potrebbe essere “liquidato” in questo modo: analisi tanto impeccabile, quanto indispensabile. Lettura vivamente consigliata.
Leggi tutto...Se lo Spirito tutto è, nulla fa: in quanto tutto ha, nulla cerca o riceve. L'esperienza, invece, ci dice che lo Spirito è mancanza e frattura e che il fare, l'oggettivazione dell'opera, del compito, della Speranza, non è mera astrazione inutile e superflua. La Storia, la nostra storia, non è indifferente alla Salvezza di ciascuno e la Salvezza stessa è un processo, un incontro, la categoria “esistenziale” dell'errore e del peccato quanto quella della promessa e del perdono: ex malo bonum.
Leggi tutto...C’è qualcosa di alieno, nella inflessibile volontà di costruire “lo” Spettacolo Italiano senza spettatori. Nella convinzione che la “supplenza tecnologica”, possa restituire la fisicità dell’essere, il suo colore, il suo calore, e il suo fiato: momentaneamente sacrificati alla causa comune.
Leggi tutto...Paolo Rossi è stato molto più che il simbolo dell'Italia dei Mondiali. È stato, e continua a essere, il simbolo di un'era che non c'è più. Quell’era scandita dalla moviola di Carlo Sassi, dalla calda voce cavernosa e dall'eloquio forbito di Sandro Ciotti.
Leggi tutto...Il 'vadino' di Conte non è quello di Fantozzi. È la radiografia del potere italiano
Il “vadino” non è un errore, più o meno grave e grossolano di Conte. È una radiografia, che certifica una storia interiore. Dell’uomo politico e dell’Italia repubblicana.
Leggi tutto...Non serve la laurea per fare il divulgatore, non basta per essere un economista
Il web 2.0, con l’affermarsi dei contenuti generati e pubblicati dagli utenti a discapito di quelli prodotti e divulgati dai media tradizionali, ha spianato la strada all’avvento della nuova categoria degli influencer: divulgatori digitali, esperti - reali o presunti - delle materie più disparate. Esattamente come i divulgatori dell’era analogica, molto spesso gli influencer non sono scienziati, chef, fotografi, videomaker di professione, ma comunicatori.
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