Il tempo presente segue ad un commissariamento improprio della politica. La Magistratura, intorno al 1992, ma con slancio di almeno un decennio anteriore, si è preso uno spazio che non le spettava: né secondo Costituzione, né secondo ragione. Non ha fatto tutto da sola, però. Una umanità succube e, insieme, complice, le ha offerto valido sostegno, culturale ed istituzionale. Fuori delle aule, ed anche dentro di esse. Così, a crescente detrimento della Repubblica, si è dato campo a nuovi equivoci, figli dei primi. Io, un po’, ho visto: da avvocato, e ora da osservatore che si volge anche al se stesso di ieri, ne ho scritto e ne scrivo su America Oggi; sin dalla sua fondazione (2012), su La Voce di New York; poi, su Il Foglio e, ora, anche su Strade. Sono nato e, per i miei primi cinquant’anni, ho quasi sempre vissuto in Sicilia.