Istituzioni ed economia
Crimea, la guerra nuocerebbe a Gazprom
Le guerre, di norma, sono mosse da interessi economici. Tuttavia, in un eterno paradosso, nuocciono spesso e volentieri agli stessi interessi economici dei paesi in lotta. Sebbene di guerra ancora non si possa parlare (per fortuna), la delicata situazione della Crimea e dell'Ucraina intera, è al tempo stesso causa ed effetto di disastri economici, come un cane che si morde la coda. Le due già disastrate economie di Mosca e Kiev sono legate a doppio filo tra di loro e Putin teme che un allontanamento dell'Ucraina dall'area di influenza della Federazione possa portare ad un disastro ben peggiore.
Leggi tutto...Addio federalismo? La monografia di marzo di Strade
Erano tutti federalisti, a parole. Eppure dopo la pasticciata riforma del Titolo V della Costituzione e lo zoppicante (per usare un eufemismo) federalismo fiscale, il tema è scomparso dall’agenda politica. Eppure di federalismo bisognerà ricominciare a parlare. E’ per questo che Strade ha dedica, al tema del federalismo che non c’è, una lunga monografia sul numero di marzo, da oggi disponibile su sito e app. Dodici articoli sulla "grande incompiuta" della Seconda Repubblica.
Leggi tutto...L'Oscar a futura memoria
Stamattina i romani si sono svegliati con la notizia che il film di Sorrentino che celebra la Grande Bellezza della loro città, è stato premiato con l’Oscar. Le notizie che avevano accompagnato, negli ultimi giorni, le giornate dei romani non erano state altrettanto confortanti.
Leggi tutto...Purtroppo si illude chi spera che l'espulsionismo paranoico del M5S possa oggi indebolire Grillo e il monopolio della Casaleggio Associati sulla gallina dalle uova d'oro del pregiudizio antipolitico. Se "i politici sono tutti ladri", a Grillo basta continuare a "non rubare", cioè a schifare non solo i quattrini, ma soprattutto il mestiere della politica, per essere credibile e creduto da chi gli ha consegnato la vendetta (e la rendita) del proprio malcontento. E potrà continuare a far fuori tutti i "traditori" che vuole, senza pagare dazio, finché l'Italia che oggi lo segue non si sveglierà dall'incantesimo e non ammetterà quanto sia disonesta la sua utopia post-democratica e quanto sia stato disonesto avervi creduto.
Leggi tutto...L'Italia non è meritocratica per scelta educativa. Lettera aperta al ministro Giannini
Questo articolo sarebbe dovuto apparire sul prossimo numero di marzo di Strade. Abbiamo deciso di pubblicarlo oggi, in forma di lettera aperta al nuovo ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Stefania Giannini, come augurio di buon lavoro.
Signor Ministro,
La parola meritocrazia piace molto eppure, sembrerà banale, per essere un paese meritocratico bisogna anche fare in modo di esserlo. E noi, a dirla tutta, ci siamo impegnati a fondo per non esserlo. Fin da piccoli.
A volte ho l'impressione che in Italia il dibattito sulla politica – ma soprattutto sulle politiche – sia inquinato da una serie di pregiudizi d'annata, dalla distinzione manichea tra comunismo e liberismo, tra vecchio e nuovo, tra tradizione e innovazione, tra difesa della Casta e sua rottamazione, il tutto a discapito della comprensione del merito delle questioni e quindi della loro risoluzione.
Leggi tutto...Nell'Italia di oggi, nessuno, sia esso tecnico o politico, può raccontare con onestà ai cittadini che un eventuale prelievo patrimoniale straordinario su larga scala è lo strumento per dare soluzione definitiva problemi della finanza pubblica.
Leggi tutto...Sarà soprattutto questione di tasse, forse solo questione di tasse. Il successo o il fallimento del prossimo governo (multicolore, non monocolore) Renzi dipenderà in buona parte da quanto lo Stato allenterà la propria morsa sui contribuenti italiani, imprese e famiglie. Dalle prime informazioni sul futuro programma di politica fiscale del governo presieduto dal segretario del PD, emerge che l'azione del nuovo esecutivo seguirebbe essenzialmente tre filoni: la riduzione dell'Irpef (soprattutto sui redditi medio-bassi), il taglio dell'Irap per le imprese e una revisione profonda del rapporto tra contribuente ed erario.
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