Istituzioni ed economia

23 Gennaio 2014

L'Italicum consegue senza dubbio un obiettivo importante, assicura cioè una maggioranza certa a chi vince le elezioni. Prevedendo un eventuale turno di ballottaggio, aumenta il grado di legittimità democratica del premio di maggioranza. Ma la proposta di legge elettorale avanzata da Matteo Renzi e Silvio Berlusconi ha un vulnus enorme: concede addirittura meno libertà agli elettori di determinare gli eletti rispetto al Porcellum.

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22 Gennaio 2014

Tempo di previsione per il Fondo Monetario Internazionale: secondo il World Economic Outlook appena pubblicato, la buona notizia è il rafforzamento dell'attività economica globale nel 2013 (che più 3% rispetto al 2012), leggermente migliore di quanto già anticipato lo scorso ottobre. Le cose dovrebbe migliorare ulteriormente nel prossimo biennio (soprattutto in virtù della ripresa nelle principali economie avanzate, Stati Uniti in primis), con il 2014 in crescita del 3,7% e il 2015 al 3,9.

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21 Gennaio 2014

Mi auguro che quando sarà meglio definita la proposta odierna del ministro Enrico Giovannini in materia di pensioni, emerga chiaramente che si tratta di uno strumento temporaneo, meno oneroso per le casse dello Stato dei prepensionamenti e delle norme salva-esodati, rivolto a tutelare chi perde il lavoro in prossimità della pensione. Sarebbe sbagliata - e pericolosa per la nostra credibilità internazionale - una misura di carattere generale.

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20 Gennaio 2014

Al centro del meccanismo dell'Italicum c'è il riparto nazionale dei seggi. A qualcuno deve essere sembrato l'uovo di Colombo. E se invece si fosse fatta una frittata? Il potere di ricatto dei partitini, che il segretario del Pd ha ripetuto in più occasioni, sino alle sue ultime dichiarazioni, di voler eliminare, in questo modo rischia di essere riconfermato. E non vale più di tanto l'argomento che questo potere di ricatto sarebbe neutralizzato dalle soglie di sbarramento, indubbiamente più severe rispetto al Porcellum.

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20 Gennaio 2014

E' da almeno 20 anni che in Italia si discute di legge elettorale seguendo tre totem apparentemente indiscutibili: la "governabilità", la "stabilità" e il "no al proporzionale" considerato dai più l'antidoto per eccellenza ai primi due.
La ragione di questo approccio è una reazione, un po' isterica e irrazionale, al sistema di potere che ha governato il paese durante la cosiddetta Prima Repubblica. Quel sistema, lo ricordo per gli smemorati, si reggeva sul presupposto (politico, storico e di rapporti internazionali) che il PCI non potesse governare e che la DC fosse il perno del sistema intorno al quale, con diversi più piccoli alleati che cambiavano nel tempo, costruire dei governi brevi che potessero rispecchiare i microequilibri politici del momento. Una palude immobile e insieme ipercinetica, con esecutivi che hanno sempre visto la DC dare le carte, ma che sono durati, in media, circa 8 mesi.

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20 Gennaio 2014

Mentre la crisi imperversa all'interno dell'Unione Europea e molti cittadini degli Stati membri si trovano senza lavoro, la Commissione Europea e il Servizio Europeo per l'Azione Esterna, spendono più di un miliardo in aiuti verso l'Autorità Palestinese. Aiuti cospicui, si parla di più di 150 milioni di euro nel 2012, ma di cui il governo palestinese ha fatto un uso poco chiaro. E' quanto scrive la Corte dei Conti Europea nel suo rapporto sul meccanismo di sostegno finanziario diretto (SFD) Pegase.

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13 Gennaio 2014

Matteo Renzi ha aperto, dalle pagine del suo sito, una discussione pubblica sulle linee guida che dovrebbero ispirare il suo JobsAct, ovvero la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Qui il testo integrale oggetto del dibattito. Strade partecipa alla discussione, attraverso i suoi collaboratori più esperti. Oggi presentiamo le osservazioni di Carmelo Palma. Qui e qui gli interventi di Mario Seminerio e Riccardo Puglisi.

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13 Gennaio 2014

"Il debito pubblico opererà prevedibilmente come un vincolo significativo nelle opzioni fiscali e politiche fino al 2030 e oltre. L'abilità dei governi di tenere il debito sotto controllo e trovare nuove modalità di erogazione dei servizi pubblici condizionerà la loro capacità di rispondere alle maggiori sfide sociali, economiche ed ambientali". Quel che si legge nelle schede di presentazione di "Future Stato 2030", un rapporto di KPMG sullo stato futuro del mondo, offre uno scenario estremamente complesso, al cui confronto il dibattito politico quotidiano di piccolo cabotaggio impallidisce e appare miserevole.

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