Istituzioni ed economia

06 Dicembre 2016

L'idea che tutte le forze politiche italiane aspettino che sia la Corte Costituzionale a risolvere il problema del sistema elettorale con cui si voterà alle prossime elezioni di Camera e Senato non è solo politicamente irresponsabile, ma istituzionalmente idiota. Non avendo i partiti (parola grossa) in Parlamento né voglia, né modo di compromettersi con un accordo, allora tutti, nessuno escluso, si accordano per buttare la palla nel cortile della Consulta.

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05 Dicembre 2016

L’Italia ha informato il resto del mondo di essere un paese irriformabile. Lo ha fatto con il timbro incontestabile della volontà popolare espressa a larga maggioranza, e lo ha fatto con i fondamentali economici non molto diversi da quelli del 2011. Di più, oggi abbiamo il sistema bancario più esposto di allora, e i crediti deteriorati 'in pancia' alle nostre banche sono uno specchio della 'vitalità' dell’economia reale.

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05 Dicembre 2016

Nel voto di ieri si sono sommate due tendenze, una 'globale' e l’altra 'locale'. Quella globale – la stessa che ha portato alla Brexit e all’incredibile trionfo di Trump negli Stati Uniti – è la prevalenza del voto-contro come talismano della paura, dell’anti-politica come reazione apotropaica ai pericoli di un mondo che si è insieme ingrandito e rimpicciolito, per quel fenomeno che sbrigativamente chiamiamo 'globalizzazione'.

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02 Dicembre 2016

In pochi se lo ricordano, nessuno ne ha parlato diffusamente in questa campagna referendaria, ma gli italiani si sono già espressi sulla riforma costituzionale. Non l’hanno fatto optando tra due scelte, come accadrà domenica, ma attraverso una vasta consultazione pubblica con ampi questionari che ha coinvolto più di 200mila persone per un tempo pari a circa 4 milioni di minuti.

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02 Dicembre 2016

Non vorrei che i ragionevoli inviti a non dare troppo ascolto agli scenari apocalittici descritti dai promotori del Sì e del No al referendum di domenica si traducessero in una sorta di processo di rimozione delle conseguenze del voto, che pure ci sono e sono notevoli. Il voto consapevole, per ognuno di noi, è il prodotto di un mix di ragioni che non si fermano al merito tecnico del quesito.

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02 Dicembre 2016

L’hanno chiamata 'norma salva-centri storici': una disposizione varata dal Consiglio dei Ministri che concede ai comuni la facoltà di individuare aree di interesse storico, artistico o paesaggistico in cui vietare o limitare l’apertura di attività commerciali giudicate incompatibili con la tutela del patrimonio. Una norma fortemente voluta dal sindaco di Firenze Dario Nardella.

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30 Novembre 2016

C'è un lato oscuro del No referendario, che non ha niente a che vedere con il testo della riforma, né con la buona fede di chi la contrasta, né con i ragionamenti che in queste ore stanno facendo i milioni di italiani chiamati a votarla. Il lato oscuro del No sono i calcoli dei partiti e dei pezzi di partito che nel No si riconoscono sull'opportunità storica che sembra a portata di mano: quella di usare un'eventuale vittoria del No per abrogare, insieme alla legge oggetto del quesito, l'intero orientamento politico emerso dal 1994 a oggi.

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30 Novembre 2016

È stato l’ex Presidente Viktor Yushchenko, anatra zoppa a livello politico per la sua incapacità di riformare l’Ucraina dopo la Rivoluzione Arancione ma molto attivo nel far conoscere la storia del suo Paese, a istituire il giorno della Memoria per le vittime del Holodomor. A partire dal 2008 ogni anno, il quarto sabato di novembre, l’Ucraina e la diaspora ucraina in tutto il mondo commemorano lo sterminio per fame di milioni di contadini avvenuto all’inizio degli anni Trenta.

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