La proliferazione dei reati e la complessità della realtà
Diritto e libertà
Al netto dei primi provvedimenti del Governo: un decreto omnibus che sostanzialmente rimanda riforme (Cartabia), che tenta di aggirare la decisione della Consulta (ergastolo), che crea un reato di "invasione" per intercettare le chat dei partecipanti ai rave party, che condona multe ai no vax fiaccando lo sforzo dei sanitari e dei medici veri che - grazie al vaccino - hanno affrontato la pandemia, al netto di tutto questo è giusto fare alcune precisazioni.
1. I mafiosi che fanno saltare le autostrade e sciolgono le loro vittime nell'acido in questi anni sono usciti dal carcere - senza che c'entrasse nulla l'ergastolo ostativo !!! - in virtù della normativa premiale sui collaboratori di giustizia voluta giustamente dal giudice Falcone;
2. Creare fattispecie penali inutili sull'onda identitaria politica (contro le feste dei "rossi") mortifica il diritto penale e lascia scoperti nodi irrisolti come, ad esempio, gli immobili occupati abusivamente a Roma da Casa Pound et similia ("rossi" o "neri" poco importa);
3. Il rave di Modena è stato sgombrato con il buon senso senza manganellate e, soprattutto, senza il nuovo reato partorito dal CdM;
4. Al di là dei problemi "finanziari" della riforma Cartabia (che comunque il Governo prima o poi dovrà affrontare) sono state rinviate anche le norme che disciplinano pene alternative al carcere per reati minori che, di fatto, avrebbero fatto risparmiare l'Amministrazione;
5. Evidentemente le emergenze italiane sono altre (l'inflazione, il caro bolletta, la crisi del lavoro, la guerra) ma e' più "facile" un CdM "ideologico" che rassicuri sul "cambio di rotta" e sulla "fine della pacchia".
Di questa retorica "facile" ha bisogno la Repubblica o di una onesta consapevolezza sulla complessità del reale?