Trascriviamo per intero il testo della dichiarazione, durissima, che il Senatore repubblicano John McCain ha rilasciato dopo la conferenza stampa di Vladimir Putin e Donald Trump ieri a Helsinki. John McCain è stato un eroe della guerra del Vietnam (è stato prigioniero dei nord-vietnamiti che lo hanno sottoposto a torture e maltrattamenti per quasi sei anni) e candidato per il Partito Repubblicano alla Presidenza degli Stati Uniti nel 2008. Oggi versa in gravi condizioni di salute a causa di un cancro al cervello, e recentemente ha dichiarato di non volere Donald Trump al suo funerale.

john mccain

La conferenza stampa di oggi a Helsinki è stata una delle performance più vergognose di un Presidente americano di cui si abbia memoria. Il danno inflitto dall'ingenuità, dall'egotismo, dalle false equivalenze e dalla simpatia per gli autocrati del Presidente Trump è difficile da calcolare, ma è chiaro che il summit di Helsinki è stato un tragico errore.

Il Presidente Trump ha dimostrato non solo di non essere in grado, ma di non avere alcuna volontà di fronteggiare Putin. Lui e Putin sembravano parlare dalla stessa sceneggiatura, dal momento che il Presidente ha fatto la scelta consapevole di difendere un tiranno contro le giuste domande della stampa libera, e di concedere a Putin un pulpito incontrastato per spargere propaganda e menzogne ​​per il mondo.

Si può essere tentati di descrivere la conferenza stampa come una disfatta patetica, come un’evidenza dei pericoli che derivano dalla cattiva preparazione e dall'inesperienza. Ma questi non erano i tweet sbagliati di un politico alle prime armi. Queste sono state le scelte deliberate di un Presidente che sembra determinato a realizzare le sue illusioni di un rapporto caldo con il regime di Putin, senza alcuna considerazione per la vera natura del suo dominio, il suo violento disprezzo per la sovranità dei suoi vicini, la sua complicità nel massacro del popolo siriano, la sua violazione dei trattati internazionali e il suo assalto alle istituzioni democratiche in tutto il mondo.

Subito dopo le condotte bizzarre e incostanti del Presidente Trump nei confronti dei nostri amici e alleati più stretti a Bruxelles e in Gran Bretagna, la conferenza stampa odierna segna un nuovo punto basso nella storia della Presidenza americana. Il fatto che il Presidente sia stato accompagnato a Helsinki da un team di consulenti competenti e patriottici rende i suoi errori e le sue capitolazioni ancora più dolorose e inesplicabili. Nessun altro Presidente prima di lui si era mai abbassato in modo tanto abbietto di fronte a un tiranno.

Non solo il Presidente Trump ha evitato di dire la verità su un avversario; ma, parlando al mondo a nome dell'America, il nostro Presidente non è riuscito a difendere tutto ciò che ci rende ciò che siamo: una Repubblica di persone libere dedite alla causa della libertà in patria e all'estero. I Presidenti americani devono essere i campioni di questa causa, perché abbia successo.

Gli americani attendono e sperano che il presidente Trump abbracci finalmente questa sacra responsabilità. Possiamo solo augurarci che non stiano aspettando invano