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“Agire ora” sono state le parole di Altiero Spinelli usate dalla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini alla presentazione del Rapporto dei Saggi sul futuro dell’Europa. Agire ora per gli Stati Uniti d’Europa.

Non è più il tempo della teoria dei piccoli passi. A forza di piccoli passi infatti si rischia di essere schiacciati dagli euroscettici su tematiche importanti quali per esempio l’immigrazione, ha ricordato la giornalista Rai e componente del Comitato di Saggi Eva Giovannini alla presentazione di lunedì scorso nella Sala della Lupa.

Possiamo ancora immaginare un’Europa con i governi di Wilders in Olanda, Le Pen in Francia e Petry in Germania? Possiamo immaginare di fare gli Stati Uniti d’Europa con leader politici come May, Orban e Szydło?

Bisogna passare dalle parole ai fatti, dai piccoli ai grandi passi. Questo è il messaggio dei Saggi contenuto in un Rapporto di 40 pagine sulle prospettive e il futuro dell’Europa. Rapporto che nasce come elaborazione delle risposte di circa 10.500 cittadini italiani alla consultazione pubblica online sull’Europa. Di questi, l’83,2% ha dichiarato di voler un’Europa più forte. Più incisiva nel gestire le sfide di oggi.

L’Unione dovrà dunque mostrare i muscoli, dovrà dimostrare che nonostante la crisi delle istituzioni e delle appartenenze, le diseguaglianze, l’immigrazione e la sfida della sicurezza, ci sia ancora interesse nel progetto comune. I Capi di Stato e di Governo di alcuni Paesi dovranno dimostrare di voler più integrazione prima che sia troppo tardi. E ciò può e deve cominciare il 25 marzo a Roma in occasione dell’anniversario dei Trattati di Roma.

Insomma, basta citare Ventotene, bisogna agire ora nello spirito del Manifesto che porta il nome dell’isola. Bisogna puntare sull’identità europea a scuola e nelle manifestazioni sportive ha sottolineato la professoressa Arianna Montanari, professoressa de La Sapienza e anch’essa componente del Comitato. I simboli a volte sono più forti di qualsiasi politica ha evidenziato il presidente del Comitato e già Ministro degli Affari Europei Enzo Moavero Milanesi.

Pensare all’impossibile, usando realismo. Questa la chiave di lettura del Rapporto. Bisogna puntare ad una Comunità federale, concedendo sempre più competenze esclusive all’Unione. Realismo insomma, ma senza aver paura di puntare in alto, ha ribadito il relatore del Rapporto Pier Virgilio Dastoli, presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo e in passato assistente di Altiero Spinelli. L’Europa non può più attendere. La Presidente Boldrini ha aperto con questo messaggio il mese delle celebrazioni dell’anniversario dei sessant’anni dei Trattati di Roma. Un mese importante per l’Europa. Da una parte la minaccia sempre più concreta della Brexit e dall’altra il tentativo timido di alcuni Stati di compiere altri piccoli passi.

Un’Europa più forte, sostiene il Rapporto, è in grado di affrontare due delle sfide più importanti di oggi: le diseguaglianze e la sicurezza. Le prime sono in aumento e necessitano di risposte comuni ha affermato Enrico Giovannini, già Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e membro del Comitato. 

Le proposte del Rapporto per ridurre le disuguaglianze sono: applicare l’articolo 3 del Trattato sull’Unione Europea e smetterla di distinguere tra politiche economiche e politiche sociali; realizzare un vero mercato del lavoro europeo fornendo un sussidio europeo di disoccupazione e una formazione continua degli adulti; lottare contro la disoccupazione giovanile e la povertà con un reddito minimo di inclusione europeo condizionato dall’impegno a seguire corsi di formazione; porre al centro le energie rinnovabili e rafforzare il bilancio dell’Unione. Obiettivi chiari e ben argomentati dalla necessità di un’Europa sociale e di una crescita sostenibile.

La sfida della sicurezza invece deve condurci verso il grande passo dell’Unione di difesa. E allora andando verso questa direzione si deve istituire una cooperazione strutturata permanente nel campo della difesa, accompagnata dalla creazione di uno stato maggiore europeo e di un’accademia militare europea. Si deve pensare ad una Procura Europea e ad un Servizio di Intelligence europeo per affrontare la criminalità organizzata e il terrorismo internazionale.

Tutto ciò si può fare ora, a Trattati invariati, sostiene il Rapporto. Prima di avviare una riforma dal basso del sistema politico dell’Unione. Ma tutto ciò va comunicato e va comunicato bene ha ricordato Tiziana Di Simone, giornalista Rai e componente del Comitato. Il pacchetto delle misure che verranno decise per rafforzare l’Europa dovrà essere comunicato una volta approvato per evitare di illudere i cittadini come è successo per l’abolizione del Roaming, una promessa fatta più di sei anni fa e che verrà mantenuta solo questo giugno.