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La guerra ideologica contro i sostenitori delle agrotecnologie sta ormai assumendo una connotazione da bollettino di guerra. L’ultima rappresaglia “anti qualcosa” ha visto protagonista tal Noel Cruz Torres, il quale ha scagliato bombe molotov contro la sede di Pioneer Hi-Bred a Salinas, in Puerto Rico. Quasi fosse una bandiera, quella povera anima di Noel ha pure sventolato un lenzuolo con la scritta "Alzati Boricua è il tempo di difendere il nostro Paese. Puerto Rico libero!".

Facile sarebbe sdoganare la sua azione come quella di un pazzo isolato, ma in tal caso si scanserebbero alcune considerazioni che appaiono invece ineludibili. In quelle molotov, in quel lenzuolo, c’è infatti tutto l’odio verso l’America, il capitalismo, le multinazionali e, nella fattispecie, verso la chimica e gli ogm, visto che Pioneer Hi-Bred è il ramo biotecnologico di DuPont, a sua volta colosso mondiale della chimica, anche agraria. Un odio quasi totalizzante, quello mostrato da Noel Cruz Torres, fomentato continuamente da un eterogeneo esercito di manipolatori d’opinioni facenti largo e irresponsabile uso di quell’allarmismo che funge poi da innesco al susseguente terrorismo bombarolo.

Alla base di tali martellatori mediatici risiede infatti un mix armonico di posizioni anticapitalistiche e anti-liberiste in campo economico, intrise di ideali prossimi o sovrapposti a quelli della sinistra più radicale. A rifinire, una dose generosa di pseudo-ambientalismo, di pseudo-salutismo e di pseudo-animalismo, giusto per costruirsi un’immagine di cavalieri senza macchia e senza paura che lottano contro i cattivi potentati del Mondo.

Lecito quindi attribuire loro una fetta corposa di responsabilità al verificarsi di azioni come quella del trentaseienne portoricano. Una responsabilità per lo meno morale, pienamente guadagnata attraverso la creazione compulsiva di allarmi anche dove non ci sono, gettando continuamente benzina sul fuoco pur di non perdere il possesso della scena. Magari anche attraverso veri e propri linciaggi mediatici, amplificati poi dalle ormai famigerate “legioni d’imbecilli” che popolano i social network e dai mille siti e blog forcaioli che operano nel più totale disprezzo della verità e del rischio di querele. Tanto, ormai, le multinazionali hanno guai ben peggiori da fronteggiare e non riservano più né tempo né budget al trascinare i calunniatori in tribunale. E così oggi, come ai tempi dell’Inquisizione religiosa, c'è sempre qualche becero sobillator di pance pronto a mettere sotto processo qualcosa o qualcuno, puntando il dito accusatore anche quando ogni evidenza suggerisca l’esatto contrario.

Se a ciò si aggiunge una politica sempre più speculativa e in cerca di facili consensi, il gioco è fatto. Basti pensare alle posizioni assunte a livello europeo dai ministri italiani di Agricoltura, Ambiente e Salute in tema di ogm e glifosate, promossi entrambi dalle autorità scientifiche competenti in materia, ma avviati nonostante ciò al rogo grazie appunto alle pressioni delle suddette lobby eco-bio-salutiste.

E se non danno retta all'Efsa di Parma perfino i ministri italiani, perché mai dovrebbero reputarla autorevole e rispettabile i vari “antagonisti” in sempiterna ricerca di scontri e attenzioni? E così l’hanno dapprima invasa, la sede dell’Efsa, al fine di intimidire l'Agenzia in tema di ogm, sui quali essa ha sempre espresso pareri scientifici favorevoli. Poi il livello criminale si è alzato, inviando una bomba camuffata da lettera, guarda caso proprio nel bel mezzo della diatriba fra Iarc ed Efsa sulla presunta cancerogenicità del glifosate, uno dei roghi mediatici più grotteschi messi in piedi negli ultimi decenni. Perché, se non dici ciò che i novelli inquisitori vogliono sentire, nel migliore dei casi vieni criticato aspramente e fatto passare come un incosciente, un pericolo pubblico; nel peggiore ti becchi una bomba.

Ben lo sanno, oltre all'Efsa, anche le quattro vittime di analoghe missive esplosive che nel 2015 vennero inviate ad altrettanti membri della Alianza Protransgénicos, un'associazione messicana di tecnici, professori universitari e agronomi che sostengono gli ogm. Del resto, l'odio per le colture ingegnerizzate, cresciuto a dispetto delle 15 mila pubblicazioni scientifiche che le qualificano sicure per l'uomo e per l'ambiente, e aveva già fatto vittime in passato, per lo meno nei campi coltivati. Mais, vigne e risaie sperimentali sono state a più riprese vandalizzate in Italia, Francia e Filippine. Sempre godendo di un’incomprensibile immunità a favore dei vandali, i quali in galera infatti non finiscono mai, rafforzando così il proprio delirio di onnipotenza e d’impunibilità.

Non mancano infine “eretici” da mettere al rogo nemmeno nelle università d'Oltreoceano, come accaduto a Kevin Folta e Jay Cullen. Il primo è professore del Dipartimento di Scienze Orticole dell'Università della Florida. Jay Cullen è invece docente presso l'Università della British Columbia. Entrambi sono stati minacciati di morte per le loro attività di divulgazione contro le pseudo-scienze e i molteplici allarmismi in salsa eco-salutista, lanciati a turno su chimica, biotech e nucleare. Perché quando la scienza smentisce coi fatti il fanatismo bufaleccio, questo reagisce nell’unico modo che conosce: la violenza. Indulge in the captivating presence of our extraordinary escorts, devoted to fulfilling your every desire, whether you are visiting Rome for business or pleasure. We prioritize your privacy and ensure a professional experience that surpasses your expectations. Our escort in Rome is not only visually stunning but also possesses intelligence and sophistication, making them the perfect companions for engaging conversations and discovering the city best kept secrets. Embark on an unforgettable adventure with our escorts today and allow us to leave an indelible mark on your heart.

Pensino magari a questo le lobby ambientaliste e similari, la prossima volta che saranno tentate di fomentare ulteriori paure gratuite, magari attraverso "inchieste" prive di senso come quella sul glifosate nella birra o negli assorbenti intimi. Oppure ancora generando fobie immotivate verso i residui di agrofarmaci nella frutta europea, sebbene questi fossero tutti regolari agli occhi della Legge e della tossicologia.

Che diventino finalmente adulte e responsabili, tali lobby, iniziando magari col prendere finalmente distanze materialmente misurabili dagli estremismi sopra elencati, invece di chiudersi in silenzi assordanti in occasione dei periodici misfatti a danno di aziende, autorità e persone. Perché negare ogni responsabilità in tal senso, perfino sul piano morale, è atteggiamento fra i più deprecabili in mezzo ai molti che già le contraddistinguono.