gorinostello

Un paesello di pochissime anime, come ce ne sono a migliaia in Italia, che ha tirato su barricate per evitare l'arrivo di dodici donne che hanno attraversato prima il deserto e poi il Mar Mediterraneo per cercare nel nostro Paese un posto sicuro in cui vivere, al riparo da violenze, stupri, soprusi e da un futuro più nero della loro pelle - non è buonismo, è realtà.

Gorino e i suoi abitanti hanno riportato alla ribalta quell'Italietta di provincia che ci ha abituato in questi anni ai più brutali fatti di cronaca nera. Dal profondo nord dove Olindo e Rosa Bassi, apparentemente mite coppia di Erba, hanno massacrato la vicina e il suo figlioletto, fino ad Avetrana, dove la quindicenne Sara Scazzi è stata uccisa e poi gettata in un pozzo in un perverso vortice familiare fatto di silenzi, omissioni e segreti.

Come in Twin Peaks, la provincia italiana si scopre luogo di orrori, molto più spaventosa di qualche immigrato che gira a zonzo per la città in cerca di qualche spiccio. Una provincia pruriginosa, che ha tanta paura e che odia tanto, che si batte il petto in chiesa, che la domenica mangia pasta all'uovo, e che lascerebbe morire la gente in mare pur di non essere turbata nelle sue monotone e rassicuranti abitudini. Una provincia timorata non da Dio ma da ore e ore di programmi televisivi che parlano di invasione del nostro Paese. Cittadini terrorizzati dall'ignoto, insufflati dalla violenza propagandistica di Salvini e della Lega Nord, convinti che il nemico sia alle porte e che la razza italica abbia le ore contate. 

L'Italia del campanile, inadatta ad affrontare le sfide del nostro tempo, spaventata da mutamenti epocali che stanno stravolgendo il mondo ma che sono impossibili da fermare. L'Italietta che si barrica nei simboli del cattolicesimo per difendere questo piccolo mondo antico: che scende in piazza se si tocca il presepe a scuola ma che ben tollererebbe le fucilate sui barconi dei profughi. Pecorelle smarrite, che non hanno più punti di riferimento, nemmeno nei dieci comandamenti. Che mal sopportano papa Francesco perché vorrebbero un Pontefice più lepenista.

Ma la provincia italiana non è troppo diversa dalla provincia inglese, che ha votato per la Brexit spezzando il sogno dei giovani delle metropoli che vedono nell'Europa l'antidoto ai muri e alle barricate. E non è nemmeno troppo diversa da quell'America provinciale, bigotta e repressa che, in quanto tale, trova la catarsi nel politically incorrect di Donald Trump. Il quale, guarda caso, vuole espellere e respingere tutti gli immigrati.

Non è diversa da tutte quelle province del resto del mondo occidentale che vedono anche noi italiani come profughi che approdano nel loro Paese in cerca di un futuro migliore, per noi stessi e per i nostri figli. Esattamente come le donne e i bambini respinti dall'Italietta di provincia di Goro e di Gorino.