Spending review, 32 miliardi non bastano. Parola di Cottarelli
Istituzioni ed economia
PDF DEL PIANO COTTARELLI PER LA REVISIONE DELLA SPESA (si ringrazia Public Policy)
La lettura del Piano Cottarelli, dal nome del nuovo commissario di governo per la revisione della spesa (la famigerata spending review), segnala un aspetto poco evidenziato dal governo e dagli osservatori: l'ex dirigente del Fondo Monetario chiamato dal premier Letta a snellire la spesa pubblica italiana mette nero su bianco il suo auspicio che i tagli di spesa siano più robusti dei 32 miliardi di euro in un triennio preventivati dall'esecutivo. In particolare, seppur con toni diplomatici, il commissario lega la necessità di uno sforzo ulteriore alla possibilità di una concreta riduzione delle tasse.
Scrive infatti Carlo Cottarelli nel documento: "In sede politica dovrà essere valutata l'opportunità di andare oltre questi obiettivi minimi, individuando risparmi addizionali già nel 2014 e con più apprezzabili risparmi complessivi per il periodo 2014-16 rispetto al quadro a politiche invariate della Legge di Stabilità".
E ancora, nelle pagine successive: "Il disegno di Legge di Stabilità indica come i risparmi minimi sopra citati (i 32 miliardi, ndr) saranno utilizzati, ma, come indicato nella audizione al Senato del Ministro Saccomanni del 29 ottobre, risparmi aggiuntivi consentirebbero un'ulteriore accelerazione del processo di riduzione della pressione fiscale".
Insomma, Cottarelli fa capire che si dovrebbe tagliare di più di quanto preventivato, ma che spetta al governo Letta e alla sua maggioranza assumersi la responsabilità politica delle scelte. Come sottolineava Piercamillo Falasca in un editoriale di questo magazine, difficilmente la politica potrà illudersi e illuderci che la spending review sia un fatto meramente tecnico.