L'impossibilità per questo disgraziato paese di sopravvivere a sé stesso in assenza di feroci vincoli esterni è ben evidenziata sull'ultimo post del blog del Commissario alla Revisione della Spesa, Carlo Cottarelli, che lamenta l'abitudine di utilizzare la promessa di futuri tagli di spesa (lineari o da individuare mediante spending review) come copertura finanziaria per l'introduzione di nuova spesa.

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Un'abitudine che ha già consentito di impegnare, per il 2015, 1,6 miliardi di euro non ancora risparmiati.

Si sta diffondendo la pratica di autorizzare nuove spese indicando che la copertura sarà trovata attraverso future operazioni di revisione della spesa o, in assenza di queste, attraverso tagli lineari delle spese ministeriali. Era già successo nella Legge di Stabilità del 2014, nel decreto legge 4 di fine gennaio 2014 (per evitare il taglio delle spese fiscali) e nel decreto legge sulla pubblica amministrazione (per finanziare i pensionamenti dei funzionari “anziani”). Ora questa pratica sembra sia utilizzata per finanziare il pensionamento di alcuni lavoratori arrivati alla cosiddetta “quota 96” (una combinazione tra età e anni di servizio) e tenuti in servizio in base alle regole di pensionamento vigenti.

Il problema, naturalmente, non è il merito dei provvedimenti in questione, che meriterebbe una riflessione a parte. Il problema è che, al di là di qualsiasi slogan propagandistico che potremo sentire in futuro, "le risorse che deriveranno dalla revisione della spesa per il 2015 non potranno essere usate per la riduzione della tassazione (o del deficit o per effettuare altre spese prioritarie)". Le risorse della spending review per il 2015 sono state già impegnate in nuova spesa.

C'è un vincolo? Lo si aggiri. E chissenefrega delle chiacchiere sulle tasse da tagliare e sulla crescita da rilanciare. Non siamo forse celebri nel mondo per i trucchi e gli espedienti da gioco delle tre carte? Se la copertura giuridicamente c'è, allora si può procedere, e non c'è nessun freno inibitorio (la reputazione e la credibilità, queste sconosciute) che ci spaventa. C'è sempre tempo per trovare una Merkel su cui scaricare la colpa della nostra cronica immaturità.

Questo è il paese che va a Bruxelles a elemosinare (o a pretendere, a seconda della tendenza a prendersi sul serio) un allentamento dei vincoli di bilancio per gli anni a venire. Ci va con le parole stizzite di Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, che risponde al commissario rispolverando il più trito dei luoghi comuni renziani: "Cottarelli stia sereno, è la politica che decide come utilizzare i soldi". Appunto.

@LaValleDelSiele