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Siamo alle solite, la politica del capro espiatorio. La vicenda ormai è nota: qualche mese fa, la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità degli incarichi di 767 dirigenti della Agenzia delle Entrate, da anni assunti mediante contratti a termine "intuitu personae", cioè a chiamata diretta e non per concorso, più volte reiterati negli anni.

La decisione della Consulta ha creato enormi difficoltà: il declassamento a funzionari (con pesanti decurtazioni salariali) ha indotto molti di quei dirigenti a lasciare l'Agenzia, verso il privato; le commissioni tributarie emanano a ritmo incessante la nullità degli atti firmati da quei dirigenti decaduti (sarà una buona notizia per i contribuenti, ma anche un colpo grave alla certezza del diritto e per l'erario, che rischia un buco enorme); ad oggi, circa 400 dirigenti decaduti hanno presentato ricorso, con richieste di risarcimento per decine di milioni di euro e di riassunzione dirigenziale. Hanno buone possibilità di successo, peraltro. Se voi foste Rossella Orlandi, da poco più di un anno direttrice dell'Agenzia, usereste ogni occasione per manifestare il vostro disagio e per cercare soluzioni rapide? Io sì. La Orlandi non ha creato il problema, se l'è trovato. Le responsabilità risalgono ai suoi predecessori, su tutti quell'Attilio Befera che passerà alla storia più per aver disposto i blitz cinematografici della Guardia di Finanza a Cortina che una reale e avanzata lotta all'evasione fiscale.

Ora, è evidente a chiunque che il superamento a regime dell'attuale problema di organico è un concorso pubblico per dirigenti (e non sarà una passeggiata, tra ricorsi dei non ammessi, ricorsi dei dirigenti declassati e magistratura amministrativa creativa). Ed è altrettanto evidente che una soluzione ponte sia necessaria, grazie allo strumento delle "posizioni organizzative speciali" (pos) con cui si può compensare temporaneamente l'ammanco di dirigenti, peraltro tamponando la fuga di troppi ex dirigenti (saranno anche dei "vampiri sanguisughe" per la vulgata liberale, ma sono pur sempre tecnici dotati di competenza e professionalità). Su quanto lo strumento delle pos vada usato e ampliato, pare di capire che finora vi sia stata frizione tra Ministero e Agenzia, nella più classica e fisiologica contrapposizione tra interessi non collimanti: l'Agenzia le vuole aumentare e il MEF limitare, in attesa del concorso appunto.

Nel frattempo, mentre il problema si trascina, la Orlandi si è di tanto in tanto lasciata lusingare dai pulpiti su cui è stata invitata a parlare, per esprimere giudizi su questo o quell'intendimento del governo Renzi. È bastato poco perché le sue improvvide parole ne facessero una paladina della sinistra del PD, in cerca di argomenti quotidiani contro Renzi. E diciamo che qui, a questo punto, il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti ha pensato bene che fosse il momento di tirare una stoccata politica, che caratterizzasse Scelta Civica come un partito anti-tasse e castigatore dei burocrati e degli esattori. "Se alla Orlandi non vanne bene le scelte del governo, si dimetta. Altrimenti, zitta e pedalare", questa è stata la sintesi del suo anatema pubblico. Puntuale è arrivata la nota del MEF, di distinguo dalla posizione personale di Zanetti, l'irritazione di Renzi, le voci della sinistra dem contro Zanetti, gli allarmi dal centrodestra. Un teatrino inutile, ahinoi.

Sullo sfondo, mentre tutti provano il loro posizionamento politico, restano i problemi del Paese, a cominciare da un rapporto tra contribuente e fisco che ha natura vessatoria e persecutoria, per pressione fiscale abnorme e per quel principio normativo di colpevolezza presunta del contribuente che ispira ogni azione dell'erario. Abbiamo bisogno di tagliare la spesa per ridurre le tasse, non di sfogarci sull'esattore delle tasse. Tolta la Orlandi (accusata poi di cosa, esattamente?), avremo risolto il problema? Proprio no. Speriamo che torni un po' di lucidità e che si riprenda a parlare concretamente di come riformare il sistema del fisco italiano, di cui l'Agenzia delle Entrate è solo un pezzo.