Ieri avete pubblicato sul vostro sito un video in cui chiedete a Matteo Renzi e Matteo Fago, il vostro editore, di salvare la testata dal fallimento. Devo confessarvi che lo trovo molto triste, quasi patetico, per diversi motivi. State strumentalizzando la figura di Gramsci, le vostre posizioni personali, le vostre gravidanze e le vostre famiglie senza affrontare l'unico vero problema: ormai da anni il vostro giornale è irrilevante, è letto da pochissime persone e NON contribuisce più al dibattito pubblico.

unit grandeNon valgono risposte del tipo "il pluralismo informativo è una ricchezza in quanto tale", sono risposte errate. Non mi sento arricchito dal fatto che "la Padania" venga pubblicato e sarei ben felice di vederlo fallire. Non credo che avere giornali come "Libero", "Il Giornale", "Il Foglio" migliori la mia vita: forse migliora quella di altre persone, che infatti pagano un prezzo per leggerli, ma per quanto mi riguarda quei giornali fanno pessima informazione, se chiudessero sarebbe per me un'ottima notizia.

Vi trovo un po' patetici anche perché chiedete di salvare il giornale al segretario dello stesso Partito che negli ultimi anni è stato tra le cause del suo declino. È molto triste, perché significa che non avete capito nulla. L'Unità non è in crisi soltanto a causa della recessione e delle trasformazioni tecnologiche: è in crisi perché ha continuato a recitare una parte che non può più recitare.

Quando l'Unità era il quotidiano del PCI era un quotidiano che, pur legato alla linea poltica del partito, comunicava qualcosa, era il megafono dell'ideologia comunista. Da più di vent'anni siete un quotidiano che non parla più di nulla, siete il megafono della dirigenza del partito. Dalemiana, veltroniana e bersaniana ieri, renziana oggi, pincopallana domani, ammesso che sopravviviate: voi non scrivete per i lettori, scrivete per i vostri dirigenti, e questo tutti gli elettori di sinistra l'hanno capito da anni. Voi no, non l'avete capito e per questo motivo dedicate un video a Renzi invece di dedicarlo a chi vi legge o potrebbe farlo.

Voi non avete mai pensato di sfidare il Fatto Quotidiano e Repubblica, non vi è mai interessato tornare ad essere un quotidiano di sinistra popolare. La vicinanza e la dipendenza dal partito vi hanno rovinato ed ora state chiedendo allo stesso partito di salvarvi. Liberatevi, piuttosto: chiedete di potervi trasformare in cooperativa, puntate ai lettori delusi e a quelli potenziali, abbassate i prezzi delle vostre copie digitali. Chi ve lo compra un pdf ad 1 euro? Mettetelo a 30 centesimi. Proponete l'abbonamento annuale digitale a 50 euro, invece che a 150, e vedete che succede. Rischiate un po', pubblicate più inchieste, meno interviste, meno propaganda.

In definitiva, date ai lettori un motivo per darvi dei soldi: altrimenti nemmeno la memoria di Gramsci potrà salvarvi dal fallimento.

@LorenzoTondi