primula grande

Purtroppo dovremo fare a meno dei padiglioni a forma di primula, sostituiti da un più un rapido e razionale impiego di Protezione Civile, Esercito e Croce Rossa nelle vaccinazioni. 

Chiunque abbia superato la pubertà avrebbe scelto una soluzione come questa, invece di mettersi a ordinare primule dal costo di mezzo milione l'una. Perché allora Arcuri non l'ha fatto? Semplice: perché la sua preoccupazione prioritaria era la propaganda.

Il governo Conte ha speso la maggior parte delle sue energie per la creazione del consenso, la cura dell'immagine, lo storytelling. Qualunque altra esigenza era subordinata al tenere in piedi quel racconto lezioso, melenso, carezzevole e protettivo dal quale dipendeva la popolarità - e quindi la sopravvivenza - del governo.

C'è un filo diretto che lega le primule di Arcuri alle dirette facebook da dittatore sudamericano dell'ex presidente.
Quello stillicidio di continui cambiamenti di regole uno più autoritario, tardivo e irrazionale dell'altro hanno cancellato dalla politica italiana quel poco che restava del Parlamento, hanno mandato in rovina milioni di attività economiche e hanno esposto al contagio e alla morte migliaia di persone. Ne siamo usciti a pezzi sul piano democratico, sociale e sanitario.
Per che cosa però erano ideali quei dpcm, con relative "bozze" e "anticipazioni" volte a sondare l'umore pubblico, e quelle dirette? Per costruire il mito di Conte.

Rassicurante in apparenza, distruttivo nella realtà: lo si è visto fin dal primo atto del suo governo, la reazione al crollo del ponte di Genova, con 9 miliardi dei miei e dei vostri soldi buttati per nazionalizzare le autostrade e vendicarsi contro il capitalista cattivo. Narrazione fantastica, da film Marvel, ma a spese di tutti noi. Ecco: speriamo che l'appassimento delle primule di Arcuri sia solo l'inizio di un'inversione a U anche su tutto il resto. Speriamo che gli ultimi tre anni, i più tristi della storia repubblicana, rimangano soltanto un ricordo.