A pochi giorni dall'attentato terroristico sulla spiaggia di Sousse in Tunisia, nel quale sono morti decine di turisti stranieri, l'Economist si interroga sugli effetti degli attentati sul settore turistico dei paesi che ne sono vittime, pubblicando un'interessante tabella di confronto con le conseguenze di tre gravi attentati del passato: l'attentato alla Sinagoga di Ghriba in Tunisia nel 2002, quello di Luxor in Egitto del 1997 e l'attacco all'ambasciata americana in Kenya nel 1998.

moussa

Effettivamente l'obbiettivo principale dei terroristi, compromettere un settore economico vitale per l'economia di alcune nazioni, sembra essere raggiunto ogni volta. Il tempo di recupero dopo un grave attentato può superare un anno, durante il quale si registrano cali impressionanti degli arrivi. Nei due anni successivi all'attentato di Ghriba si sono persi 30.000 posti di lavoro.

In questa occasione, dato che l'attentato ha preso di mira direttamente un resort e segue dopo poco tempo l'altro recente attacco al Museo del Bardo, si possono prevedere per il turismo tunisino conseguenze ancora più catastrofiche. Per la Tunisia le attività legate direttamente o indirettamente al turismo rappresentano più del 15% del PIL.