La generazione necessaria delle riforme e della crescita
Non c’è solo il populismo. L’esclusione, la sfiducia nello status quo e la sensazione di essere demograficamente sotto assedio possono essere canalizzate verso una visione di futuro positiva, coraggiosa e riformatrice. Ma bisogna battere l'ostilità preconcetta, e apparentemente invincibile, di chi continua a sostenere che in Italia siamo troppi e non c'è posto per altri.
Sotto pressione: la sfida della demografia
La questione demografica attraversa tutte le questioni politiche aperte del nostro tempo, dalle politiche di bilancio al welfare, dal mercato del lavoro alla sanità, e sfida la conformazione stessa degli Stati moderni, a cominciare dalla pretesa impermeabilità delle loro frontiere. E ci dice che il nostro presente costa troppo, per essere preservato così com’è per le generazioni future.
- Demografia, economia e produttività: dove abbiamo sbagliato? / di Thomas Manfredi
- Perché la demografia non deve farci paura / di Gianpiero Dalla Zuanna
- Oltre le vecchie frontiere: muoversi di più per guadagnare di più / di Marco Parigi
- Crisi demografica, il piatto del welfare piange / di Giuliano Cazzola
- Il tempo e la qualità della vita: l’eterna vecchiaia / di Federica Colonna
- Innovazione e sostenibilità nei sistemi sanitari del futuro / di Valentina Mantua
- La Cina invecchia. Per continuare a crescere ha bisogno di più libertà / di Benedetto Della Vedova
- La Terra non è un museo, ma neppure un oggetto. Intervista a Monsignor Sorondo / di Carmelo Palma e Giordano Masini
- Il destino del Paese che invecchiò due volte / di Amedeo Panci
I vigilantes: il ruolo di Bankitalia e Consob nelle crisi bancarie
Il sistema bancario italiano è chiamato a una sfida epocale, una vera rivoluzione copernicana. Niente sarà più come prima. Ma le istituzioni di vigilanza l’avranno capito? A giudicare dall’imbarazzante scaricabarile dopo il pasticciaccio delle popolari, sembra proprio di no.
La Xylella e gli ulivi pugliesi: come nasce un delirio collettivo
La vicenda della Xylella, degli ulivi pugliesi e della magistratura che sospende le eradicazioni è ormai di pubblico dominio, e ha fatto fare all’Italia l’ennesima pessima figura nel consesso scientifico internazionale. Tuttavia, all’estero è stata compresa solo parzialmente, perché non si è considerato nella sua importanza l’elemento narrativo e complottista di tutta la storia.
L'informazione malata e la crisi del fact checking
Se è vero che anche la tanto celebrata stampa anglosassone sbaglia, è vero pure che una scuola giornalistica come la nostra, fondata sul rigetto a priori dell’obiettività e sulla rivendicazione della partigianeria, non aiuta l’opinione pubblica a crearsi degli anticorpi per rimediare ai suoi errori.