Il tempo delle deportazioni
Istituzioni ed economia
Mentre ci distraevano con la commedia sexy, l'esercito ha sgomberato il centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto, da tutti considerato un modello per il suo buon funzionamento, l'efficacia dei percorsi di inserimento e l'integrazione con la comunità locale. 305 persone sono state divise tra uomini, donne e bambini e deportate in altre regioni, nei centri di accoglienza straordinaria, parcheggi non attrezzati per l'integrazione.
150 titolari di protezione internazionale, che a causa del decreto sicurezza hanno perso il diritto all'accoglienza nei centri, sono stati invece gettati in mezzo alla strada.
I bambini hanno dovuto abbandonare i loro percorsi scolastici, gli adulti i loro posti di lavoro, le donne vittime di violenza e torture i loro trattamenti specializzati. Famiglie e relazioni umane spezzate, persone portate via come pacchi, senza tenere conto delle loro esigenze e volontà. Il posto di lavoro di 120 tra amministratori, psicologi, medici e mediatori culturali è a rischio. Le istituzioni locali, i cittadini di Castelnuovo e gli operatori umanitari sono increduli e si chiedono perché. Ma è presto detto.
1) Qualunque esempio di convivenza e di integrazione pacifica e fruttuosa ostacola la narrazione cattivista che predica segregazione e odio. L'odio va nutrito ogni giorno, la propaganda non può permettere che i cittadini apprendano da sé, con delle belle esperienze, che non odiare si può e che non esiste alcun nemico alieno contro cui coalizzare il popolo. La ferocia dei tifosi va coltivata con nuovo sangue e nuovi trofei fino alla polverizzazione completa dei confini morali (e infatti sui social proliferano i commenti compiaciuti per le deportazioni).
2) Così i rifugiati che ne hanno diritto devono essere trasferiti dove non sono benvoluti e non potranno integrarsi, per aumentare le tensioni, e i titolari di protezione internazionale devono rimanere senza un tetto. Le città devono essere invase da centinaia di uomini, donne e bambini dalla pelle scura che dormono sull'asfalto e vagano per le strade affamati, infreddoliti, senza un euro in tasca, privi dei servizi più elementari e di qualsiasi forma di assistenza istituzionale o volontaria: uno spot pubblicitario vivente per rafforzare nei cittadini la paura dell'invasione.
3) La moltiplicazione degli irregolari mira a produrre nuovi reati con cui alimentare la propaganda. Grillini e leghisti sono alla deliberata ricerca di incidenti che esasperino la percezione di una emergenza sicurezza che non esiste.
In appena una settimana hanno lasciato morire centinaia di persone in mare, sono riusciti a incolpare le organizzazioni umanitarie delle stragi, hanno fatto ricondurre dai loro aguzzini dei naufraghi in fuga dalla Libia, hanno accusato gli ebrei di ordire complotti contro l'umanità e i francesi di neocolonialismo in Africa, hanno mortificato chi studia promuovendo la commedia sexy a simbolo della nostra scienza e della nostra cultura. Nel frattempo la SeaWatch vaga nel Mediterraneo in cerca di un porto sicuro dove far scendere i 47 naufraghi salvati negli stessi giorni delle stragi.
Non passa momento senza che l'asticella dell'assurdo sia alzata un altro poco. Il popolo tollera ormai qualsiasi cosa e le prove tecniche di fascismo - o comunque vogliate chiamare l'autoritarismo alle porte - vanno avanti con successo.