maroni zaia

Domenica 22 ottobre si tiene il Referendum consultivo per l’Autonomia della Regione Lombardia. Radicali Milano invita gli elettori a rifiutare il tablet e verbalizzare le motivazioni del rifiuto. La campagna si chiama #rifiutoilvotoperché. Tre, in particolare, le ragioni della “disobbedienza elettorale”.

1 . Il voto elettronico è un voto insicuro
Non esiste ad oggi una tecnologia in grado di garantire segretezza e verificabilità del voto elettronico. Il voto elettronico può raggiungere un grado di sicurezza comparabile a quello del voto cartaceo solo se viene prevista la stampa contestuale di ogni singola votazione, che consenta la verifica da parte dell'elettore e i controlli in caso di contestazione. Ciascun seggio dovrebbe quindi essere dotato di stampante, e ciascun voto elettronico espresso dovrebbe essere stampato e inserito in un’urna. I dati elettronici non verificabili su carta, infatti, possono essere manipolati, ed al momento non esiste tecnologia in grado di garantire che il voto registrato nel database corrisponda al voto effettivamente espresso. Dotare ciascun seggio di stampante e urna, risolverebbe buona parte dei problemi di sicurezza e consentirebbe di unire i vantaggi del conteggio elettronico con l'inalterabilità della scheda cartacea, coniugando quindi una riduzione dei costi del processo elettorale con il mantenimento di una ragionevole verificabilità.

2. Il voto elettronico in Regione Lombardia: il 95% dei seggi è al 100% insicuro
Maroni si fa vanto di aver importato in Lombardia un sistema di voto innovativo, il voto elettronico, lo stesso metodo e la stessa società che ha gestito quest’anno il referendum in Venezuela del Presidente Maduro. I brogli, ammessi a tablet chiusi dalla stessa società appaltatrice della consultazione venezuelana - 1 milioni di voti manipolati su circa 8 milioni di voti espressi - non devono aver impressionato il Presidente Maroni che, per il referendum regionale sull’Autonomia del prossimo 22 ottobre, ha selezionato esattamente la stessa azienda reduce del “golpe tecnologico” del dittatore Maduro.

Il regolamento per il referendum consultivo sull’Autonomia della Regione Lombardia (Regolamento regionale 10 febbraio 2016 - n. 3) prevede una verifica a campione solo in un dato numero di sezioni. Queste sezioni campione, ed esclusivamente queste, sono state dotate delle stampanti necessarie ad effettuare la verifica di conformità, ovvero la stampa di ciascun voto espresso elettronicamente che consentirà agli scrutatori di verificare la corrispondenza tra i voti espressi e quelli effettivamente registrati.

Le sezioni campione per la verifica dei voti elettronici del referendum del 22 ottobre 2017, pari ad almeno il 5% degli aventi diritto per zone omogenee, sono state estratte a sorte e comunicate “almeno un mese prima” dell’avvio della consultazione. Una volta diffuso l’elenco delle sezioni verificate, tuttavia, risulta noto anche l’elenco del restante 95% delle sezioni “terra di nessuno”, nelle quali è certo che nessuna verifica possa essere mai effettuata. L’elettore di queste sezioni quindi ha l’assoluta certezza di non poter avere alcuna certezza che il suo voto sia stato registrato correttamente. Nei fatti, questo consente di tenere aperta la possibilità di modificare il voto, senza lasciare alcuna traccia della manipolazione.

3. Cannabis Terapeutica e Testamento Biologico, le proposte di legge di iniziativa popolare ignorate dalla Regione Lombardia
Nel 2016 sono state depositate in Regione Lombardia due proposte di legge di iniziativa popolare, sottoscritte da oltre 15 mila cittadini, per l'istituzione del Registro Regionale dei Testamenti Biologici e per la Regolamentazione della Cannabis Terapeutica in Lombardia. La legge regionale obbliga a trattare come primo punto all'ordine del giorno le proposte di legge di iniziativa popolare, ma il Consiglio regionale della Lombardia in piena violazione della sua stesse legge regionale, a quasi due anni dal deposito dei testi non ha mai portato le proposte alla discussione dell’aula. La Regione Lombardia, che dimostra un tale disprezzo per i diritti di partecipazione democratica, piega adesso lo strumento referendario all’obiettivo del consenso plebiscitario del suo Presidente, Roberto Maroni.

Con la campagna #rifiutoilvotoperché invitiamo gli elettori lombardi che vogliano difendere l’integrità del proprio voto ed il diritto alla iniziativa di legge popolare, a recarsi al proprio seggio, rifiutare il tablet e chiedere di verbalizzare la seguente dichiarazione:

 

Il sottoscritto _______________________, elettore iscritto al seggio num.___________, dichiara quanto segue:

“I sistemi che memorizzano i voti esclusivamente su supporti digitali non soddisfano i requisiti minimi di sicurezza nei confronti di tentativi di contraffazione, perpetrati durante o dopo la raccolta del voto. Il sistema presente a questo seggio, privo di controprova del singolo voto espresso, non dà la possibilità al votante di verificare che il voto sia raccolto e conteggiato correttamente. Per tale motivo rifiuto di partecipare alla presente consultazione referendaria. Richiedo che questa dichiarazione venga messa a verbale dal presidente del seggio.”

Milano, 22 ottobre 2017

_______FIRMA_______

@kuliscioff