Scoperta dell'ultima ora: sulla Web Tax, ancora prima di approvarla, l'Italia sta già di fatto violando la normativa comunitaria relativa ai servizi della società dell'informazione. La Direttiva UE 98/34 – riportiamo letteralmente dal sito della Commissione UE - "prevede una procedura che obbliga gli Stati membri a notificare i progetti delle regolamentazioni tecniche relative ai prodotti e, quanto prima possibile, ai servizi della società dell'informazione, alla Commissione e agli altri Stati membri prima che queste siano adottate nelle legislazioni nazionali. Tale procedura si propone di garantire trasparenza e controllo su queste regolamentazioni. Poiché queste ultime potrebbero dare origine a barriere ingiustificate tra i diversi Stati membri, la loro notifica in fase di progetto e il successivo esame con conseguente valutazione del contenuto contribuiscono a diminuire tale rischio".

Al momento, la Commissione di Bruxelles non può che attenersi alle regole e restare quindi silente, dato che la procedura legislativa della Web Tax è ancora in fieri e – in linea solo teorica - l'Italia avrebbe il tempo di effettuare la notifica, prima che la Legge di Stabilità per il 2014 sia definitivamente approvata.

Nella pratica, però, se la Web Tax non verrà stralciata dal provvedimento durante la discussione nell'aula di Montecitorio, si andrà a sicura violazione della Direttiva 98/34: nei pochi giorni tra il voto alla Camera e quello definito al Senato (che sarà poco più che una formalità) non ci sarà infatti il tempo materiale per la notifica e per l'esame da parte della Commissione.

Ben prima della molto probabile procedura d'infrazione per violazione dei principi fondanti dell'Unione Europea - la libertà di stabilimento e di circolazione di beni e servizi - l'Italia rischia seriamente di incappare in una figuraccia, dannosa per l'economia e l'immagine di un Paese che ambisce a tornare "destinazione" di investimenti esteri.

 

euro pozzanghera