IN CALCE ALL'ARTICOLO IL TESTO DELL'ODG

 

Il blocco alla riforma elettorale e la cronicizzazione del Porcellum potrebbe essere evitati grazie alla sponda del padre della legge elettorale in vigore e all'inedita convergenza di PD, Scelta Civica e Lega Nord. Oggi, a partire dalle 14, giunge alla discussione e al voto presso la Commissione Affari costituzionali del Senato l'ordine del giorno di indirizzo presentato dai leghisti Calderoli e Bisinella, che propone uno schema di fatto identico a quello auspicato da Matteo Renzi: Mattarellum più premio di maggioranza.

A differenziare la proposta leghista da quella del Sindaco di Firenze solo una garanzia di rappresentanza per "formazioni politiche che ottengono un consenso elettorale consistente ma concentrato in parti limitate di territorio, con popolazione residente significativamente rilevante" (di fatto, una previsione pro Lega) e una misura per impedire il disaccoppiamento tra voto proporzionale e maggioritario e l'elusione del meccanismo dello scorporo. Per aggirare l'obiezione sull'eventuale incompatibilità della proposta con il quadro costituzionale che potrebbe emergere dopo i lavori del Comitato per le riforme, si prevede inoltre che il Mattarellum riveduto e corretto sia considerato a tutti gli effetti una soluzione elettorale d'emergenza, nel caso si dovesse andfare al voto prima di aver rimesso mano alla carta Costituzionale. Dopo le riforme, se e quando ci saranno, si vedrà.

Teoricamente, questa soluzione incontrerà l'obiezione di Grillo e del Nuovo Centrodestra di Alfano e del ministro Quagliariello, perché una radicale "maggioritarizzazione" della legge elettorale li rimetterebbe in balia del Cav. Ma proprio Berlusconi potrebbe valutarne invece i vantaggi, che a questo punto sono per lui maggiori di quelli legati alla permanenza del Porcellum. Il Pd sembra invece, come spesso avviene, indeciso tra l'adesione a una proposta "di casa" e il timore di minacciare la tenuta della maggioranza e del governo. Certo è che se la Commissione bocciasse anche quest'ltima proposta, dopo aver rigettato la proposta di passaggio al doppio turno e a un sistema di stampo sostanzialmente spagnolo, le prospettive di riforma delle legge elettorale si farebbero ancora più buie.

 

maiali nuoto

 

IL TESTO DELL'ODG CALDEROLI - BISINELLA:

G/356-396-406-432-559-661-674-685-1017-1029/2/1 (testo 5)

CALDEROLI, BISINELLA

La 1a Commissione permanente,

in sede di esame dei disegni di legge in materia elettorale;

esaurita la discussione generale;

preso atto dell'ipotesi di lavoro elaborata dai relatori e della relativa discussione;

rilevato il comune proposito di far maturare una estesa condivisione dei fondamenti essenziali delle nuove regole elettorali;

considerato, tuttavia, che tra le maggiori formazioni politiche persistono divergenze non componibili per la definizione di un sistema elettorale impostato secondo canoni finora inediti;

al fine di definire i criteri di riferimento per la predisposizione di un testo unificato da parte dei relatori, nel proposito di assicurare un metodo di elezione conforme alla Costituzione e di favorire le condizioni per una riforma complessiva del sistema istituzionale concernente, in particolare, l'assetto parlamentare e la forma di governo;

considera già delineati i seguenti criteri:

1) garanzie appropriate per una scelta informata e consapevole degli eletti e per promuovere la loro responsabilità diretta verso gli elettori;

2) garanzia della rappresentanza per le formazioni politiche che ottengono un consenso elettorale consistente ma concentrato in parti limitate di territorio, con popolazione residente significativamente rilevante, oltre alle regole speciali per i territori di insediamento delle minoranze linguistiche riconosciute;

3) garanzia per la rappresentanza di genere, nella composizione delle liste e dei gruppi di candidati;

4) capacità della formula elettorale di perseguire, oltre alla rappresentatività del sistema, anche la determinazione elettorale della maggioranza di governo;

nel presupposto che la gran parte dei disegni di legge in esame propone di ripristinare il sistema elettorale previgente;

ribadisce la ferma volontà di approvare senza indugio la riforma elettorale e di concludere la prima lettura presso il Senato e assume le seguenti linee d'indirizzo:

- definire un dispositivo elettorale che riproduca il modello già sperimentato dal 1994 al 2001, con gli opportuni adattamenti, concernenti in particolare:

a) la delimitazione dei collegi uninominali anche in ragione dell'ultimo censimento generale della popolazione residente;

b) una modalità di voto, sia per il Senato sia per la Camera, che nella scelta - da parte di ciascun elettore - di un contrassegno o di un gruppo di contrassegni tra loro collegati, comporta anche la scelta del candidato nel collegio uninominale, a sua volta collegato a quel contrassegno o gruppo di contrassegni;

c) al fine di garantire la governabilità, prevedere la possibilità di attribuire una parte dei seggi destinati alla "quota proporzionale", sia per il Senato sia per la Camera, quale "premio di maggioranza", a integrazione del numero dei seggi conseguito a livello nazionale con il medesimo contrassegno o gruppo di contrassegni, a condizione che questi abbiano ottenuto una consistenza complessiva minima in voti o in seggi;

- disporre, nella stessa legge elettorale, che la relativa disciplina sia applicata solo in caso di mancata entrata in vigore, prima delle prossime elezioni, di una legge di revisione del Titolo I della Parte II della Costituzione e della conseguente formula di elezione per le due Camere.