La proposta lanciata a Roma, ovvero la nascita di un quartiere a luci rosse all'Eur, ha fatto nascere fiumi di polemiche sull'argomento. Che il tema della prostituzione sia uno dei più controversi non lo scopriamo oggi, ma come su tante altre questioni, anche su questo si preferisce la polemica e l'avanspettacolo. Al contrario, la prostituzione è un tema che meriterebbe riflessioni molto più approfondite, che mirino alla soluzione o, almeno, alla marginalizzazione dei problemi stessi.

Si diceva delle polemiche: il Pd che si spacca, Forza Italia che presenta un esposto per favoreggiamento allo sfruttamento della prostituzione. Nessuno che alzi il dito, prenda la parola e dica, una volta per tutte, che la prostituzione deve essere liberalizzata e regolarizzata, ben oltre le "riserve indiane" previste a Roma.

prostituzione

Sì, la prostituzione deve essere regolarizzata. Fino ad ora la questione non è stata presa di petto, nessuno l'ha voluta affrontare; chi per paura di rimetterci qualche voto, chi per paura di apparire come un pericoloso libertino nemico delle donne, chi per avere un argomento in più sul quale speculare. E Il risultato è sotto gli occhi di tutti: le periferie sono degradate, le ragazze sfruttate e la malavita si frega le mani e si gonfia le tasche. Mentre noi viviamo con le fette di prosciutto sugli occhi.

La prostituzione, per quanto possa essere moralmente ed eticamente condannabile (in base alle proprie personali convinzioni), è un mestiere ed è una peculiarità della vita umana, che esisteva in passato, esiste oggi ed esisterà in futuro. Che il nostro sia uno Stato ipocrita e provinciale lo si sa, ma forse non lo sono più i suoi cittadini: buona parte dei cittadini italiani è a favore della legalizzazione della prostituzione mostrando più realismo di chi va a sbraitare nei talk show.

E allora, perché non affrontare pragmaticamente la questione? Perché nel panorama politico sono così poche le personalità a schierarsi a favore della regolamentazione? Gli effetti positivi sono noti: le casse dello Stato avrebbero nuovi introiti derivanti dalle tasse versate da chi esercita; si toglierebbe dalle mani della criminalità un mercato che frutta milioni di euro e di conseguenza verrebbe meno lo sfruttamento, lasciando libere le donne che vogliono prostituirsi; e poi la sicurezza e la salute: sia i clienti che le prostitute, oggi, incorrono in numerosi rischi dovuti alla mancanza di igiene.

Qui non si vogliono distribuire patenti di moralità, né si vuole giustificare una condotta di vita che per molti è condannabile, legittimamente. Semplicemente si vuole aprire una strada al libero esercizio del mestiere più vecchio del mondo, magari parificandolo alle libere professioni con tanto di partita Iva. E' probabile che qualcuno etichetti questa proposta come eccessivamente libertaria o contraria ai canoni della nostra cultura. Obiezioni rispettabili. A mio avviso, invece, la legalizzazione e regolamentazione della prostituzione restituirebbe dignità a chi sceglie di esercitare questo mestiere e decoro alle nostre città.