Da qualche ora, sui media nazionali, passa con insistenza una notizia inquietante: i tifosi del Feyenoord hanno stampato una maglietta per minacciare i loro omologhi della Roma di accoltellamento.

L'indignazione, come usa dire, corre sul web e sulle tv: ma come, a questi buzzurri olandesi non è bastato aver messo a ferro e a fuoco il centro della Capitale, poco prima della partita? Adesso vogliono pure prendere i romanisti a coltellate? E in Olanda non dicono niente? E Marino non si è ancora dimesso? (che vabbè, non c'entra niente, ma ormai chiedere le dimissioni di Marino quando si parla di Roma pare diventato indispensabile)

Stabbing 2

In realtà, come spesso accade per le notizie "virali", tutto parte da un errore.

"You stabbing AS Roma scum", la frase stampata sulla maglietta, è stata interpretata da qualcuno come "Vi accoltelliamo, feccia dell'AS Roma", ma, per chiunque abbia nozioni anche molto basilari d'inglese, è immediatamente evidente che la traduzione non è quella.

Letteralmente, le parole incriminate significano "Voi, feccia accoltellatrice [tifosa] dell'AS Roma". Una traduzione più libera, per rendere il tono e il registro della frase, potrebbe essere "Feccia romanista troppo svelta col coltello", eliminando quello "You" che, usato in quel modo, in inglese serve a esprimere disprezzo (es. "You fool!", "Stupido!").

Insomma, il tono della scritta, con quel "See you Thursday", è inequivocabilmente minaccioso, ma, se di coltellate si parla, è per accusare i tifosi della Roma di distribuirne con troppa facilità. Una voce, quella delle "puncicate", che chi scrive non è in grado né di confermare né di smentire, ma che, vera o falsa che sia, circola con una certa insistenza nei sottoboschi ultrà di tutta Europa.

Rimane, una volta di più, un senso di scoramento per una stampa che costruisce una non-notizia su una non-minaccia, basando tutto sulla non-conoscenza delle lingue straniere, e che, anche dopo ripetuti solleciti, non accenna a correggere e a scusarsi. (EDIT, qualcuno corregge, ma le scuse risultano non pervenute)

Cogliamo l'occasione per suggerire all'Ordine dei Giornalisti, quando si sveglierà dalla bella dormita che sta facendosi sulle quote annuali diligentemente versate da migliaia di pubblicisti freelance pagati un paio di euro ad articolo, di aggiungere, alla formazione obbligatoria, qualche bel corso d'inglese. Possibilmente, però, non lo affidino ai "colleghi" delle prestigiose testate nazionali. Quelli stanno ancora cercando di capire cosa sia 'sto Google Translate, e soprattutto come si sia permesso di prendersi gioco di loro.