Nel cinema e nel teatro, il "caratterista" è quell'attore che ricopre un ruolo "contraddistinto da un forte risalto dei suoi caratteri esteriori, in termini di fisicità, di comportamento o di atteggiamento".

Quasi sempre il caratterista è un personaggio secondario, irrilevante e fungibile rispetto al plot narrativo, ma a suo modo indimenticabile (chi si scorda di Bombolo spalla del Monnezza?) e indelebilmente impresso nell'immaginario collettivo, come e più del protagonista.Dibattista grande

Di caratteristi oggi è piena la politica italiana: i Razzi, gli Scilipoti, i Buonanno... Nessuno sa di preciso quale contributo abbiano dato alla vita democratica dell'Italia, ma tutti sanno tutto dei loro tic, dei loro vizi e delle loro debolezze, proprio perché ciascuno di loro esprime un "tipo umano" molto caratteristico, anche se negativo o perdente. Vengono imitati, citati, derisi e invitati nei talk show di punta. Diventano delle vere e proprie maschere della commedia politica, da sfigati, ma di successo.

Tra questi c'è anche Alessandro Di Battista, il deputato del Movimento 5 Stelle che lotta contro "il governo e i matusa", come il Supergiovane della canzone di Elio e le Storie Tese. Dibba ha gli occhi trasognati della post-adolescenza raccontata in "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", con la differenza che è un deputato più vicino ai 40 che ai 30, anche se mentalmente sembra ancora ai giorni del liceo e dell'Università.

Questo Peter Pan in giacca e jeans, questo Che Guevara pariolino, in Parlamento dà la costante impressione di volere prorogare e insieme riscattare gli anni universitari, non ai fini pensionistici, ma esistenziali, per rivivere quel sogno giovanile deluso, fatto di assemblee di istituto e di occupazioni delle Facoltà, di lotte "contro" a prescindere, tutte sistematicamente finite non con la rivoluzione, ma con "due amici, una chitarra e lo spinello".

Di Battista, da autentico caratterista, è uno "che fa cose": è il primo a buttarsi se in aula scoppia una zuffa, è sempre a favore di telecamera quando si dà vita a marce improvvisate verso il Quirinale, è il capofila quando bisogna occupare i banchi del governo.

Di Battista è anche uno che "dice cose", ma solo in salsa complottista: accusa, giudica e sentenzia, senza avere né l'autorità morale, né gli strumenti, né l'autorevolezza ancor prima che l'autorità per farlo. Ma c'ha, come si dice, la faccia giusta.

Di Battista indossa così la toga da tribuno del popolo e in un post di Facebook risolve il caso dell'omicidio di Piersanti Mattarella. Poi spiega che il terrorismo è l'unica arma di resistenza - non figa come quella nonviolenta, ma vabbè... - contro i droni imperialisti.  Non pago, va in tv a dire che "anche" il Papa ha "ripreso parzialmente" queste sue parole sul terrorismo islamico.

Alla fine, il meno che gli potesse capitare era di finire sul New York Times come campione del politico spara balle. "Vai su Wikipedia e leggi: 60% della Nigeria controllata da Boko Haram e nel resto c'è il virus Ebola". Balle spaziali, innocue, ma impressionanti, che dimostrano ancora una volta come il M5S non sia l'antidoto a Berlusconi e a ciò che rappresenta, ma la sua paradossale continuazione. Come diceva il Cav. ai suoi venditori? "Ti esagera!"; e anche loro, i Cinque Stelle, esagerano.

Così, eletti per cancellare la stagione berlusconiana nella quale tutto il mondo ci derideva, ora sono loro - nuovi animali dello stesso bestiario - a divenire oggetto dello scherno dei media stranieri, con la loro raffazzonata e esagerata "verità", esponendo l'Italia nuovamente al ridicolo. Perché personaggi come Di Battista sono arrivati apposta per cambiare tutto, affinché nulla cambi.

@querlu