Il colore dello zucchero: informazione corretta e luoghi comuni
Scienza e razionalità
E' assodato che gli zuccheri semplici aggiunti agli alimenti non facciano troppo bene: ne consumiamo troppi, e sia l’industria alimentare che le autorità pubbliche dovrebbero fare di più per disincentivarne un consumo eccessivo. Gli effetti sono noti, sia sul peso corporeo che sull’insulina, con il rischio di diabete, oltre che per sui denti. Da quando i nostri antenati sono passati ad una dieta più ricca di carboidrati, qualche cambiamento genetico c’è stato, ma nonostante questo non siamo proprio adatti ad una dieta ricca di zuccheri. I quali ci piacciono proprio perché nel mondo in cui ci siamo evoluti erano pochi, e quindi preziosi. Detto questo, però, non si può credere a tutto. La Stampa ha pubblicato un articolo nel quale si prendono di mira non tanto gli zuccheri, ma lo zucchero bianco (ma non lo sciroppo di glucosio?). Dello zucchero grezzo non si parla, anzi se ne esaltano le caratteristiche, nonostante sia appurato che abbia le stesse proprietà e difetti nutrizionali di quello raffinato.
Ma se le informazioni sui processi produttivi appaiono ottenute da fonti decisamente non affidabili, è sul piano nutrizionale che si resta senza parole. Non ci sarebbero fondamenti per affermare che “lo zucchero aiuti lo sviluppo delle facoltà celebrali”? Se Andrea Bertaglio, l’autore dell'articolo, vuole riferirsi al funzionamento del cervello, l’Autorità Europea di Sicurezza Alimentare ha affermato esattamente il contrario: 130 g di carboidrati glicemici al giorno sono necessari per coprire il fabbisogno del cervello. Anche se è vero che non bisogna incoraggiare il consumo di zucchero aggiunto (a prescindere dal colore), perché gli zuccheri sono già presenti naturalmente in tanti alimenti come la frutta, che apportano anche sostanze importanti come le fibre.
Contrariamente a quanto affermato, non c’è da preoccuparsi neanche per il pH del sangue, salvo in specifiche situazioni. Il pH del sangue è regolato dal nostro organismo. Esiste una condizione, l’acidosi metabolica, che può essere legata ai livelli dell’acido lattico. Ma tra le sue cause non c’è il consumo di zucchero bianco. Dire che il saccarosio "prende direttamente dal nostro corpo vitamine e sali minerali" sembra un modo di tirare in ballo il problema dell’acido lattico, e quindi del calcio (che ad esso si lega). Ma si produce più acido lattico anche facendo esercizio fisico; se si esagera con l’esercizio, c’è rischio di acidosi metabolica. Sarebbe sufficiente per dire che l'esercizio fisico fa male?
Lo zucchero bianco, per finire, viene citato come causa di tutti i mali possibili, addirittura depressione, perdita di capelli, e così via. Sì, sappiamo che può causare danni ai denti e obesità, se non controllato, quindi è un fattore di rischio per diabete di tipo 2, ipertensione ed altro. Ma anche qui, non è il suo colore, il fatto di essere grezzo o bianco, a fare la differenza, ma la sua quantità. Troppo zucchero non fa bene. Gli zuccheri aggiunti, dal saccarosio allo sciroppo di fruttosio-glucosio, vanno decisamente limitati, ma l'articolo pubblicato sulla Stampa non sembra essere un esempio di informazione scientifica corretta. Andrea Bertaglio dovrebbe usare fonti più serie.