Istituzioni ed economia
La verità è un rischio per la pace? L'Italia, la Turchia e il genocidio armeno
Per il governo di Ankara non si può parlare di genocidio degli armeni: essi, un secolo fa, sarebbero stati solo la parte soccombente di una guerra civile soffocata nel sangue dai nazionalisti turchi. In questa chiusura, la Turchia islamica di Erdogan non è peraltro diversa da quella laica che l'aveva preceduta e che aveva sempre rifiutato qualunque ammissione di responsabilità.
Leggi tutto...Il presidente dell'INPS Tito Boeri, in una intervista rilasciata a Repubblica di oggi, ha delineato gli interventi che il Governo - o l'INPS stessa in questo caso, strano caso di un ente previdenziale che fa direttamente proposte di policy, una novità con cui dovremo fare i conti - intende prendere per modificare la famosa e vituperata legge Fornero. La riforma delle pensioni è accusata di essere troppo rigida.
Leggi tutto...Una ferita storica che non si rimarginerà mai, un Paese che non riesce a fare i conti con il proprio passato, un continente, il Vecchio continente per la precisione, che nel 1915, ai tempi dei massacri, si girò dall'altra parte un po' per convenienza, un po' perché già dilaniato dalla Prima Guerra Mondiale, e oggi preferisce non entrare nella diatriba storica per non indispettire un'economia crescente e un Paese, la Turchia, visto ancora come strategico.
Leggi tutto...A fine maggio si vota in sette regioni e in più di mille comuni. 17 milioni sono gli italiani chiamati alle urne. Il presidente del consiglio rinvigorisce la strategia dell'ottimismo e intensifica i suoi messaggi: vede l'Italia che riparte, il PIL che torna a crescere, il debito pubblico che si assesta. Parla di una legge di stabilità senza "né tagli né tasse" (tanto varrebbe ribattezzarla "legge di staticità"). E la parola d'ordine, apprendiamo, è diventata "basta sacrifici".
Leggi tutto...I tesoretti non esistono
Secondo le stime del Documento di Economia e Finanze, il disavanzo pubblico "tendenziale" del 2015 (vale a dire la differenza tra le spese e le entrate dello Stato che si realizzerebbe in assenza di qualsivoglia intervento di correzione dei conti pubblici) sarebbe al 2,5 per cento del Pil. Il governo decide tuttavia di allargare leggermente le maglie dei conti pubblici e portarlo programmaticamente al 2,6 per cento.
Leggi tutto...Zingaretti alza le tasse del 50 percento, Chiamparino del 30
Stamattina il Corriere Della Sera pubblica una tabella sugli aumenti delle addizionali Irpef nelle regioni italiane nel 2015. L'aumento medio, che cozza pesantemente con la narrazione renziana degli ultimi mesi, è del 7,5%, ma in alcune regioni l'impennata è sbalorditiva: 14,8% in Umbria, 16,7% in Liguria, addirittura il 30,8% in Piemonte e il 48,1% per cento nel Lazio. Complimenti, è stato un anno proficuo.
Leggi tutto...Dopo un anno di negoziati, il 2 aprile scorso il gruppo di contatto internazionale P5+1 ha raggiunto un accordo preliminare con l'Iran sul suo programma nucleare. E' bene sottolineare che si tratta di un accordo preliminare, perché i dettagli devono essere ancora discussi e un accordo complessivo potrà essere raggiunto solo il prossimo 1 luglio, come stabilito nel negoziato di Vienna del 24 novembre 2014. Che cosa prevede?
Leggi tutto...Sprechi, diritti acquisiti e servizi essenziali. Tre equivoci frenano il taglio della spesa
La marcia di avvicinamento al DEF vede il ritorno dei tagli della spesa pubblica come tema centrale della discussione politica. L'esecutivo, nel tentativo di impedire l'aumento automatico dell'Iva in caso di mancato raggiungimento dei saldi di bilancio previsti per il 2016, annuncia nuove "razionalizzazioni", riaprendo con i nuovi plenipotenziari Gutgeld e Perotti il dossier della spending review, che Renzi aveva ereditato dall'impolitico Cottarelli.
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