Come scrive stamattina su Strade Marco Parigi, "c'è quello che vediamo, la Grecia ha vissuto anni di contrazione economica assai rilevante, perdendo circa il 25% del prodotto (...); e poi c'è quello che non vediamo, ovvero l'universo parallelo di ciò che sarebbe accaduto alla Grecia dal 2009 in poi se l'aiuto internazionale - ad oggi circa 240 miliardi di euro - non fosse stato disponibile". Daniel Gros, sempre citato da Parigi, suggerisce che "la presenza della Troika abbia di fatto permesso di diluire l'austerity, ché senza aiuti la Grecia avrebbe dovuto chiudere il deficit fiscale da oltre il 10% del Pil a zero immediatamente, cioè auto-imporsi una cura ben più draconiana di quella che è oggi oggetto del contendere".

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Per questo la vignetta di Vauro che oggi ritrae Angela Merkel acconciata come un tagliagole dell'Isis, in procinto di scannare uno Tsipras in tuta arancione, non è solo sintomo di cattivo gusto. E' anche l'evidenza di una profonda e ottusa (anche se quanto mai diffusa) ignoranza, che si spinge a volere ignorare a ogni costo la realtà. Tsipras sta usando il potere che i Greci gli hanno conferito per continuare a pretendere soldi altrui da spendere in casa propria, senza in cambio fare le riforme che consentirebbero alla Grecia di sostenersi da sola, e facendo questo tiene i suoi concittadini e il loro futuro in ostaggio, come arma di ricatto sui governi e sui contribuenti europei.

Poi, a valle di tutto ciò, c'è l'oggettiva complessità della situazione e le più che legittime (e spesso ben motivate) critiche al modo in cui finora le istituzioni europee e internazionali hanno gestito la situazione: la Troika avrebbe potuto far di meglio, senza dubbio. Ma la Grecia, senza la Troika, avrebbe potuto solo far di peggio. Quindi se Vauro volesse usare la stessa metafora per rappresentare la realtà invece che i suoi pregiudizi (ma sarebbe meglio che non lo facesse comunque, per le ovvie ragioni che ci sembra superfluo spiegare), dovrebbe scambiare i ruoli nella scena: Tsipras ha il coltello in mano, in ginocchio ai suoi piedi c'è il suo paese, mentre la Merkel (e noi tutti) siamo i destinatari del suo intollerabile ricatto.