Il mondo non si ferma. 'La Governance globale' di Giorgio Benigni sugli scenari socio-politici internazionali
Istituzioni ed economia
Il volume curato da Giorgio Benigni (La Governance globale. Appunti per il XXI secolo, Donzelli Editore, Roma, 2023) fa parte della serie pubblicata con il Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI) e comprende una interessante prefazione di Piero Fassino.
Il libro presenta in termini molto comprensibili al lettore gli scenari sociopolitici in continuo mutamento degli ultimi decenni e si sviluppa in tre parti: “La governance delle idee”, “La governance dei soggetti” ed infine la “Governance delle risorse”. Il mondo globale, che non si ferma, è in continua evoluzione, l’utopia della globalizzazione economica che avrebbe permesso sia ai paesi più ricchi, sia a quelli poveri di crescere in una logica di interconnessione commerciale su scala planetaria si ridefinisce continuamente.
La parte più importante del libro riguarda il significato dei diritti umani nelle relazioni internazionali. Dall’America Latina all’Asia, infatti, non vi è continente dove non vengano segnalati dalla Human Rights Watch – una delle più importanti organizzazioni non governative a livello internazionale – violazioni e abusi dei diritti fondamentali. In questo passaggio ci viene spiegato come contestualmente alla creazione di governi autocratici e di populismi di varia natura, alcune parti del mondo non vedano rispettati i più basilari dei diritti, quelli umani. L’ONU ci ha resi consapevoli, ma il lavoro per rendere questo organismo determinante nel controllo e nelle sanzioni delle suddette violazioni, sperando in una quantomai auspicabile riforma complessiva, è ancora lungo e tortuoso.
Altrettanta attenzione è dedicata, nel volume, alla questione balcanica ed al patto di stabilità per i Balcani e alla tensione per le minacce al Kosovo. La centralità del Mediterraneo, che mettendo in comunicazione l’Europa occidentale con le risorse petrolifere del Medio Oriente, determina l’economia per una larga fetta dell’Occidente mettendo a disposizione risorse energetiche e strategiche (non a caso è la porzione di mare più conteso al mondo).
È particolarmente evidenziata l'importanza del ruolo del Consiglio d’Europa come strumento di rafforzamento del multilateralismo, che traghetti il nostro continente a una maggiore consapevolezza di sé stesso, partendo dal trattato di Londra del ’48 (con la nascita dell’UEO) e alla costruzione di una società civile europea, che fondi la propria stessa esistenza sul rispetto dei diritti umani in una comunità di paesi basata su valori quali democrazia e rispetto dei valori universali.
Da qui la nascita della Carta sociale europea che, accanto alla Convenzione europea sui diritti dell’uomo, ha lo scopo di migliorare l’attuazione dei diritti civili ed economici dei cittadini dell’Unione, come i bisogni umani quali il lavoro, la salute, l’alloggio, l’istruzione, la previdenza e i servizi di protezione sociale atti a garantire la dignità, il benessere individuale e collettivo. Un manifesto che oggi andrebbe valorizzato più che mai, in un periodo storico dove la sensibilità politica – e quella europea in particolar modo – viene percepita come sempre più lontana dalla gente comune.
Si passa poi nel libro a parlare dell’Asean, l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico. Nato nel ’67 a Bangkok da Thailandia, Singapore, Malesia, Filippine e Indonesia aveva il fine di promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale dell’area. Nel tempo, con la fine della guerra fredda, si sono aggregati altri paesi come Brunei, Vietnam, Laos, Myanmar e Cambogia. Anche questa forma di multilateralismo ha avuto uno sviluppo importante nelle relazioni internazionali, in rapporto a Cina e India, arrivando addirittura a rapporti commerciali con gli Stati Uniti d’America ponendo le basi su quella che poi diverrà l’asse Indo-Pacifico, che può vantare oggi il 63% del PIL mondiale e il 60% del commercio marittimo mondiale.
In seguito si analizza la creazione del WTO e del multilateralismo della negoziazione. Tema altrettanto fondamentale la governance della salute, con una analisi approfondita sull’operato dell’OMS, pre e post Covid. Ambiente e clima, partendo dalla conferenza di Stoccolma del ‘72 passando per il protocollo di Kyoto del ’97 fino al non brillante esito della COP27 del 2022. L’agenda multilaterale per il continente africano 2063. Un continente, quello africano, in completa esplosione demografica che oggi è diventato un terreno di scontro tra potenze, in contrapposizione commerciali e politiche, che determineranno le scelte future dei prossimi anni.
In ultima analisi un focus sulle risorse energetiche e sulle politiche globali sull’asse clima-energia e su possibili forme di governance internazionale sull’energia: il terreno su cui si baserà la competitività Europea nelle prossime sfide che la attendono. L’auspicio è che l’Europa torni ad essere quello che i padri fondatori avevano sognato che diventasse: un continente inclusivo, attento ai diritti dell’uomo, alla dignità dell’individuo e prima nei valori universali.
Questo libro è una finestra sul mondo. Uno strumento di comprensione sulle dinamiche geopolitiche di oggi attraverso la spiegazione di percorsi che hanno determinato cause ed effetti che viviamo nel quotidiano.