Nichi Vendola

Sinceri auguri a Nichi Vendola che è diventato padre negli Stati Uniti, ricorrendo proprio a quella pratica dell’utero in affitto che nelle ultime settimane è stata pesantemente tirata in ballo durante il processo di approvazione della legge Cirinnà. Stando alle prime informazioni, il segretario [edit: PRESIDENTE] di SEL si sarebbe rivolto ad una clinica americana. La donatrice dell’ovulo sarebbe una donna californiana, mentre la gestatrice sarebbe una donna indonesiana. A completare il quadro Vendola si vedrebbe riconosciuta la paternità in Canada, patria del suo compagno.

C’è da auspicare che l’ex governatore della Puglia, tra un biberon e un pannolino, trovi il tempo per riflettere sulle implicazioni del suo ricorso alla “maternità surrogata” da un’ottica che vada oltre la sua scontata militanza pro-gay. Nei fatti la paternità di Vendola non è altro se non l’esito di tutto quello che, da comunista o postcomunista, egli ha sempre rumorosamente avversato, dal “liberismo senza regole” fino alla “mercificazione” della donna.

Se l’ex governatore della Puglia ha potuto coronare la sua aspirazione di vita non è grazie all’intervento pubblico o al paternalismo dello Stato, bensì grazie alla globalizzazione e ad un mercato “senza regole” nel quale la domanda e l’offerta di servizi possono incontrarsi senza che dei terzi possano decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato.

Insomma Vendola ha effettuato atti di capitalismo tra adulti consenzienti, ha sfruttato il bisogno di soldi di una donna per affittare il suo corpo – così come del resto lei ha sfruttato il suo bisogno di paternità per spillargli un bel po’ di soldi.

Ti senti in colpa, Nichi, per questo tuo cinico liberismo? A quanto pare no, e allora smettila una volta per tutte di farci la morale con il ditino alzato e lascia che anche tutti gli altri possano approfittare delle straordinarie opportunità del capitalismo e del libero mercato.

Di nuovo auguri e figli liberisti selvaggi.