Preferenze e Mafia Capitale, guida pratica all'Italicum
Istituzioni ed economia
L'esperienza di Mafia Capitale ci aiuta a capire come funzionerà, fra tre anni, l'elezione dei nuovi deputati con la nuova legge elettorale denominata Italicum. Prendiamo Roma. Ci saranno alcuni capilista: diciamo Orfini per il Pd, Di Battista per i Cinque Stelle, la Meloni per Fratelli d'Italia, Tajani per Forza Italia, la Saltamartini per la Lega, o equivalenti.
I capilista saranno eletti automaticamente. Poi ci saranno quelli che il posto alla Camera devono trovarselo a preferenze, cioè tutti gli altri. Chi immaginate che abbia più opportunità?
Il caso di scuola che qui si analizzerà vede contrapporsi due modelli, che poi sono i modelli universali che si contrappongono in questo tipo di partite.
Il primo modello è Roberto Giachetti. Attuale vicepresidente della Camera. Persona sensata. Sicuramente onesta. Tranquillo nelle sue apparizioni tv. Viene dal mondo dei radicali, cioè dal cosiddetto "voto di opinione". Non appartiene a filiere correntizie sul territorio. Non comanda circoli. Non gestisce club di consiglieri circoscrizionali. Si è sempre interessato di diritti civili e pur avendo attraversato diverse esperienze politiche (Margherita e Pd) nessuno lo ha mai considerato un trasformista. Alle primarie del Pd ce l'ha fatta per il rotto della cuffia, se il suo partito non avesse preso il premio di maggioranza non sarebbe entrato.
Il secondo modello è ??? Tredicine (i punti interrogativi ci sono perché potrebbe essere uno qualsiasi dei molti Tredicine di Roma). La sua famiglia solo nel centro storico occupa 42 dei 58 posti disponibili per i camion bar, valore di mercato stimato 27 milioni di euro, e secondo valutazioni del sindacato degli ambulanti Co.Ge.Se. controlla indirettamente circa 300 postazioni. ??? Tredicine ha nove fratelli. Uno è consigliere degli ambulanti Confcommercio; un altro degli ambulanti Conferesercenti; un terzo è nella direzione nazionale della Cisl ambulanti; un quarto è consigliere comunale eletto con 7.800 preferenze, ora indagato per Mafia Capitale. Sono così potenti che, quando sono entrati in conflitto col Comune sul mercato natalizio di Piazza Navona, il mercato natalizio non si è fatto. Non si capisce bene che cosa ??? Tredicine faccia in politica perché non risultano sue opinioni quasi su niente.
Ora, a lume di naso, secondo voi chi ha più probabilità di essere eletto parlamentare a Roma con le preferenze? Un immaginario signor Giachetti o un immaginario signor Tredicine?
Questo è l'interrogativo che dovrebbe porsi una politica seria dopo Mafia Capitale, dopo lo scandalo Mose ed Expo, e dopo che tutti gli indicatori hanno confermato un dato incontrovertibile: il sistema delle preferenze incoraggia la dequalificazione delle classi dirigenti. Nel sistema delle preferenze, tra Cristo e Barabba vince sempre Barabba, e se non si trovano correttivi presto lo standard della Camera e del Senato si abbasserà ulteriormente, più o meno al livello - incommentabile - degli attuali consigli comunali o regionali.
Dice qualcuno: vabbè, ma le liste dei partiti possono essere selezionate con cura, eliminando personaggi ambigui. In un mondo ideale magari è così, ma scendendo dall'albero del sapone: ce lo vedete un partito che rinuncia, che so, a un Andrea Tassone (un altro degli arrestati di Mafia Capitale) con la sua dote di 2700 preferenze alle primarie PD e 47mila voti a Ostia? Un partito che gli dice no e corre il rischio di vedersi portare quel pacchettino di schede da un'altra parte? La domanda è ovviamente retorica. A un Tredicine o a un Tassone non ci rinuncia nessuno che abbia serie velleità di elezione, salvo forse i Cinque Stelle. Ma questa è un'altra storia...