Proibire la farsa pro Hamas il 5 ottobre? Un errore
Diritto e libertà
Questo Governo tragicomico di autoritari da operetta non ne azzecca una! Sono "weird" come Trump (Tim Walz ha trovato il termine giusto): soggetti "strani" - Salvini ne è l'esempio più eclatante .. ma anche Piantedosi non scherza - che decidono di vietare una manifestazione di altri "weird" di segno opposto, senza comprendere che così contribuiscono solo a radicalizzare il dissenso, a vittimizzare i volontari o involontari sodali dei carnefici.
Il 5 ottobre a Roma li avrebbero dovuti fare sfilare tutti e con tutte le autorizzazioni: meritano di essere conosciuti - e bene, senza cappucci o passamontagna - gli antisemiti 2.0, gli antagonisti pro Hamas che inneggiano ai tagliagole, i collettivi anti occidentali che tutelano la dittatura degli ayatollah iraniani, i compagni dei militanti del "partito di Dio", le pseudo femministe che parteggiano per i maschilisti islamisti che, se potessero, le ridurrebbero schiave dietro il burqa.
Ovviamente, dei civili palestinesi usati come scudi umani, dell'oppressione esercitata da Hamas su Gaza, delle voci libere e coraggiose delle ragazze iraniane che sfidano il Potere della teocrazia islamica, non importa niente a nessuno.
Ai manifestanti che considerano la carneficina di giovani pacifici il 7 ottobre 2023 un "atto di resistenza", importa solo attaccare gli ebrei, alzare cartelli che stigmatizzano Liliana Segre come agente sionista, magari sognare e auspicare - in nome dell'ideologia rossobruna che li caratterizza - dei nuovi pogrom aggiornati, contemporanei.
Aveva ragione Karl Marx: la Storia si ripresenta due volte, una come tragedia e una come farsa. E proprio questa "farsa" dovrebbe essere libera di esprimersi il prossimo 5 ottobre, per produrre in pieno gli essenziali anticorpi democratici e liberali di cui, purtroppo, anche il Governo Meloni è privo. Gli estremi si toccano!"