punto interrogativo grande

Trovo nella rubrica delle lettere al Corriere (gli arresti domiciliari inducono simili perversioni) questa significativissima denuncia di Aldo Cazzullo: “La politica ha passato gennaio e febbraio a litigare sulla prescrizione, anziché preparare strutture e protocolli per l’emergenza”.

Buttata lì in replica a qualche lettore che diceva la sua sul Coronavirus e sui mezzi apprestati a contenerlo, quella considerazione di Cazzullo non costituisce solo un esempio di banalismo trash, non migliore rispetto a quello sulle stagioni che scompaiono o sui negri col ritmo nel sangue.

La dice lunga, piuttosto e più gravemente, sulla temperie culturale di cui questo giornalismo si fa riflesso. Perché evidentemente l’idea, su modello cinese, è questa: che se c’è in vista un’emergenza sanitaria non bisogna discutere, cioè “litigare”, sull’abolizione di un diritto. E “la politica” (secondo la dicitura dell’osservatore raffinato quando spiega che è tutto un magna-magna) molto meglio avrebbe fatto decidendo di rinunciare al dibattito sulla vicenda di quel diritto dopotutto sacrificabile davanti all’esigenza di reperire mascherine per tutti. Come se l’esposizione dei cittadini al potere dello Stato di processarli infinitamente dovesse considerarsi l’inevitabile e patriottico prezzo da sopportare nel trionfo “della politica” adunata a spezzare le reni al virus.

Come si vede, non si tratta per nulla della denuncia - che sarebbe fondatissima - rivolta al comportamento di maggioranze parlamentari e di governo risultate inefficaci nella gestione della crisi mentre, per soprammercato, lasciavano correre l’approvazione di norme poste a devastazione del poco che rimane del nostro Stato di diritto.

Macché: il “litigio”, cioè il dibattito reso possibile dai pochissimi che disperatamente hanno tentato di opporsi a quelle scellerate riforme, era proprio meglio che non ci fosse perché ha contribuito al dilagare dell’infezione.

Se domani qualche buontempone suggerisce che tremila euro di multa senza processo non bastano a punire i traditori della Patria che non tengono il metro di distanza e propone - che so? - un ragionevole numero di frustate, per favore evitiamo i litigi: c’è un popolo intero che soffre ben altro.

@iurimariaprado