Aula montecitorio

L'istituto referendario è regolato in modo che oggi l'astensione diventa una maniera anomala di partecipare al voto. Si partecipa non votando. Era prevedibile che succedesse anche oggi, come è già successo su temi ben più importanti e meno specifici.

Molti ignorano le ragioni dell'istituzione del quorum. Per i Costituenti l'Italia doveva essere antifascista e una delle eventualità più pericolose da evitare era il superamento della sovranità del Parlamento da parte del voto popolare. Sembra una contraddizione, ma non lo è. Il fascismo, come tutti i populismi, faceva appello al consenso che aveva nel popolo e non necessitava di un Parlamento. La democrazia (il potere del popolo) doveva essere esercitata dai rappresentanti del popolo eletti tramite i partiti, che dovevano essere i luoghi principali di elaborazione politica del paese. Il referendum diventa una possibilità nella Costituzione perché gli stessi partiti ritenevano che il loro potere dovesse avere un bilanciamento, ma che, per rovesciare le deliberazioni del Parlamento, ci volesse almeno un quorum consistente, che in una prima bozza era addirittura di due terzi.

Pertanto il quorum non nasceva affinché non votando si potesse partecipare di fatto al referendum, ma perché il rovesciamento della decisione del Parlamento doveva essere un evento straordinario, sostanziato e voluto. E non si può pretendere di sfruttare il traino delle elezioni amministrative e politiche per conquistare il quorum: questi sono ragionamenti da palinsesto di Canale 5 che traina il "prime time" con "Striscia l'immondizia". Il quorum te lo devi guadagnare.

Non solo, quando diciamo che "votare è un dovere", lo è in maniera diversa dal pagare le tasse o dal rispettare il semaforo rosso. Votare non è un obbligo. Lo è nelle dittature, dove il duce della situazione ha bisogno di dire che il 100% dei suoi cittadini ha votato. Ecco perché nella Costituzione antifascista non è un obbligo. Certo, ho provato fastidio per la dichiarazione di craxiana memoria di Renzi (e ho provato disgusto per il ciaone di quell'altro tizio). Tuttavia, ho trovato normale che il presidente del Consiglio auspicasse la sconfitta del referendum. Prima di spendere soldi per fare un referendum, il governo può cercare di recepirne le richieste. Se si arriva al referendum, significa che non le ha recepite. Dunque il governo deve essere contro il quesito.

Certo, lo "scandalo" è la promozione dell'astensione. Ma non possiamo ignorare il fatto che andare a votare No avrebbe favorito la parte avversa. In altre parole, se esprimere la mia volontà significa aiutare l'affermazione di chi vuole esattamente l'opposto di quel che voglio io, mentre se non la esprimo, la mia volontà si afferma, in che modo esprimo veramente la mia volontà? Comunque la si pensi, questo è un fatto. Come si può verificare, Napolitano e Travaglio (per citare due casi, polarizzanti) hanno fatto la stessa cosa: hanno dichiarato la loro astensione quando il fallimento del referendum avrebbe coinciso con la loro volontà.

Allora, o riteniamo che la preoccupazione dei Costituenti (che il Parlamento non venga facilmente scavalcato dal referendum popolare) sia valida tuttora, oppure va cambiata la regola. C'è chi dice di eliminare il quorum, ma forse avrebbe più senso abbassarlo al 30-35%. Aumentando la possibilità che il quorum si raggiunga, chi non vota tornerebbe a essere chi non ha un'opinione o non ha interesse a esprimerla.

Ah, ultima considerazione. La democrazia in Italia non è in pericolo perché il referendum (a cui qualche sciagurato ha deciso di dare il nome "delle trivelle") non ha raggiunto il quorum o perché alle elezioni il popolo vota per la gente che riteniamo sbagliata. La democrazia è in pericolo se la cultura non conta, lo studio è svalutato, la forca prende il posto della giustizia, la libertà di parola, di associazione, di coscienza è negata o sotto attacco, i diritti umani valgono solo per alcuni e non per altri, il diritto di aborto non è assicurato dal sistema sanitario, si vende il voto per ricevere un favore in cambio, la criminalità organizzata controlla militarmente e politicamente un territorio, etc.

Mi pare quindi che la democrazia in Italia fosse in pericolo già da prima di oggi.