folla

La riforma della cittadinanza è entrata nel vivo e riguarderà migliaia di ragazzi stranieri che sono cresciuti e si sono formati in Italia, tra cui anche qualche apolide. L’apolidia è uno status giuridico, ma anche un'obiettiva condizione di minorità civile, di cui "soffrono" dieci milioni di persone sulla Terra: i “senza-cittadinanza”. Gli apolidi non sono lontani, né arrivano a noi sempre da terre lontane. A volte anche da molto vicino: dall’Estonia, per esempio.

Il paese baltico, indipendente dal 1991, ha regolamentato la concessione della cittadinanza qualche anno dopo lo separazione dall’URSS. All’inizio la cittadinanza estone era concessa su basi puramente etniche (nei passaporti sovietici, compariva la dicitura: etnia), per poi venir rilasciata dopo il superamento di un esame molto difficile della lingua estone; mentre i russi furono relegati a cittadini di serie B, con il "passaporto dell’alieno", meglio noto come passaporto grigio.

La minoranza russa (o russofona, per via dell’alto numero dei bielorussi e ucraini), che in Estonia rappresenta il 25% della popolazione, ha uno di questi tre passaporti:

- blu: quanti hanno preso la cittadinanza estone, una volta superato l'esame di lingua;

- rosso: quanti hanno richiesto in tempo la cittadinanza russa, pur vivendo sul suolo estone;

- grigio: gli apolidi, cioè quelli che non hanno fatto in tempo a chiedere il passaporto russo.

Da allora ad oggi, gli apolidi sono scesi dai 200 ai 70 mila attuali. Gli apolidi residenti in Estonia non hanno il diritto di voto alle politiche nazionali, ma solo alle municipali. Questa violazione dei diritti politici è dovuta principalmente al revanscismo degli estoni autoctoni, i quali lamentano i torti subiti nel periodo sovietico.

A venire incontro agli apolidi ci hanno pensato sia la Federazione Russa che l’UE. La prima ha emesso un decreto presidenziale nel 2008 (con l’allora presidente Medvedev) per permettere agli apolidi l'ingresso nel territorio russo senza bisogno del visto; mentre l’UE ha fatto pressioni sul governo estone per rendere l’esame più accessibile e ha riconosciuto loro la libera circolazione nello spazio Schengen. A livello internazionale, c’è il divieto assoluto di entrare negli Emirati Arabi Uniti, l’unico paese al mondo che non accetta i “senza cittadinanza”, mentre nel Regno Unito bisogna munirsi di un visto costoso e burocraticamente complicato da ottenere. Negli altri paesi si entra con un visto, come i cittadini dell’UE. 

Per un apolide che risieda in Italia, come il sottoscritto, non è possibile partecipare ai concorsi pubblici, né votare alle elezioni nazionali e locali. Ovviamente, quando uno stato membro dell'Ue abbia rilasciato dell’apolide un passaporto - ad esempio quello "grigio" degli apolidi estoni - l’Italia preferisce catalogare l'apolide come cittadino dello Stato che gli ha rilasciato il passaporto, perché il riconoscimento di apolidia comporterebbe degli oneri burocratici e finanziari non indifferenti, e soprattutto una discriminazione legale insostenibile dal punto di vista civile.

Curiosità: in Italia anche gli apolidi possono iscriversi ai partiti, tranne a uno, il M5S. Quando il nuovo disegno di legge concluderà positivamente il suo iter, come auspicabile, anche i ragazzi apolidi, che hanno studiato in Italia e scelto l’Italia come casa, potranno finalmente diventare cittadini (italiani).