ulivi puglia

Su Le Scienze, un lungo articolo sulla Xylella fastidiosa - il batterio all'origine del disseccamento degli ulivi del Salento - firmato dal direttore Marco Cattaneo e da Beatrice Mautino, si conclude con una lettera aperta al procuratore capo di Lecce Cataldo Motta che ha ordinato il sequestro degli ulivi destinati all'espianto. Un'ordinanza incomprensibile, ispirata a una lettura complottista delle origini del contagio, che favorisce di fatto la diffusione del batterio in un'area sempre più vasta e che mette a repentaglio l'olivicoltura della Puglia e dell'intero bacino del Mediterraneo.

Alla storia della Xylella strade dedica un approfondimento sul prossimo numero della nostra rivista bimestrale, in uscita tra pochi giorni, con articoli di Luciano Capone e di Daniela Ovadia. Nel frattempo sosteniamo convintamente le ragioni dell'appello - il cui testo pubblichiamo qui sotto, e invitiamo i nostri lettori a sottoscriverlo a questo link

 

Egregio dottor Cataldo Motta,

ci rivolgiamo a lei in qualità di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce in relazione al recente decreto di sequestro degli olivi colpiti dal Complesso di disseccamento rapido dell’olivo (CoDiRO) nelle province di Lecce e Brindisi.

Lungi dall’entrare nel merito dei reati ipotizzati nell’indagine giudiziaria condotta dai sostituti procuratori Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci, vorremmo attirare la sua attenzione su alcuni elementi cruciali perché si possa affrontare con tempestività e trasparenza la cosiddetta emergenza Xylella e la sua relazione con il CoDiRO.

Come abbiamo evidenziato nell’articolo La scienza di Xylella. Troppe domande senza risposta, ci sono molti interrogativi aperti a proposito del CoDiRO e delle dinamiche di insorgenza e di diffusione della malattia, a cominciare dalla sua relazione con il batterio Xylella fastidiosa.

Per dare risposta a questi interrogativi è indispensabile che si verifichino due condizioni:

1. Che gruppi di ricerca indipendenti possano avere accesso alle piante infette sottoposte a sequestro onde effettuare analisi che chiariscano gli elementi ancora oscuri;

2. Che siano accessibili agli scienziati gli eventuali nuovi dati emersi dalle perizie scientifiche commissionate nel corso delle indagini.

A quanto sappiamo, gli atti completi - testo del decreto e perizie allegate - possono invece essere richiesti a codesta Procura soltanto su mandato di una delle parti.

Ci rivolgiamo a lei, perciò, per chiederle di mettere a disposizione della comunità scientifica internazionale i materiali contenuti nella perizia tecnica e di garantire l’accesso alle piante infette a gruppi di ricerca che ne facciano richiesta presso codesta Procura allo scopo di produrre nuovi studi sull’infezione.

Qualora l’infezione si dovesse trasmettere ad altre aree, tenere riservati elementi scientifici di novità e impedire che la ricerca abbia accesso alle piante colpite dal CoDiRO per le necessarie analisi può essere fatale per gli olivi salentini e porre in estremo pericolo l’attività olivicola della Puglia e, in ultima analisi, dell’intero bacino mediterraneo.

Confidando nella sua comprensione, le porgiamo i nostri più cordiali saluti

Marco Cattaneo
Beatrice Mautino

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