È finita com'era iniziata, all'italiana, con l'esibizionismo da scampato pericolo di Vespa che si vaccina in favore di telecamera, a Porta a Porta, dopo tre o quattro giorni di esibizionismo mediatico di segno opposto, allarmistico se non terroristico, con titoli tipo "un altro caso mortale" o, addirittura, "iniezione letale" sparate in prima o in home page, a diffondere il terrore del vaccino killer.

In questo interregno d'irrazionalismo e di clamore, il governo nazionale e quelli regionali hanno preferito non dire nulla di chiaro, né di tranquillizzante, ma di rimandare all'esito dei test tossicologici e batterici la risposta sulle morti sospette, mentre una paura epidemica si diffondeva in un Paese diffidente di tutti e quindi disposto a credere alle cose più incredibili, secondo la misura della loro (presunta) gravità e della sospettabilità dei loro (presunti) protagonisti. E case farmaceutiche e vaccini, come si sa, sono sospettabili per definizione.

Il ponzio-pilatismo delle istituzioni di governo e il loro scaricabarile sulle strutture tecniche, a partire dall'Aifa, è apparso a molti come la conferma di un pericolo imminente – "traccheggiano, quindi qualcosa ci sarà..." - mentre era una misura precauzionale, un rimedio preventivo per scampare, se davvero qualcosa ci fosse stato, all'accusa di non avere abbastanza terrorizzato le possibili vittime del contagio.
Dal Ministro alla sanità ai Governatori delle regioni, compreso il professore Marino, tutti devono avere pensato al processo dell'Aquila e alla paradossale imputazione di "non procurato allarme" (di quello, sostanzialmente, si trattava) contro i componenti della Commissione Grandi Rischi e a tutti i casi in cui la giustizia italiana ha chiamato i politici a rispondere e discolparsi non di quanto hanno fatto di sbagliato – senza ragione, intelligenza e diligenza - ma di cosa è successo "di male" a valle della loro responsabilità.

Lasciare che il panico dilaghi è ormai politicamente più corretto che provare ad arginarlo razionalmente. Fin dall'inizio, mentre l'escalation di notizie incontrollate invadeva la tv e il web, c'era una sola cosa certa: che la psicosi del vaccino killer avrebbe mietuto molte vittime tra i non vaccinati, anche se di morti da vaccino non ve ne fosse stato, come era probabilissimo, nessuno. Ma non era prudente dirlo, infatti nessuno l'ha detto.

@carmelopalma