Il coraggio è la prima delle qualità umane, perché è quella che garantisce le altre.

Winston Churchill

Riusciremo a restare ‪‎liberali‬ pur combattendo l'integralismo? Questa probabilmente è la sfida più grande per tutti noi.

Oggi, dopo i fatti di Parigi, sento molte reazioni di esponenti politici che o negano il problema relegandolo a pochi invasati o riscoprono, peraltro tardivamente, "La rabbia e l'orgoglio" della Fallaci.

Charlie Hebdo lumini grande

Continuiamo a parlare ad altri di altri quando dovremmo fermarci a parlare di noi, a riflettere su quella libertà che nasce solo dalla difesa di molteplici libertà. Oscilliamo pericolosamente tra rinuncia alla difesa della nostra cultura e nazionalismo cieco.

Essere liberali non significa essere miti o tolleranti davanti a fatti di questa portata. Anzi. Significa essere intransigenti difensori della libertà, non solo della nostra libertà personale, di tutte le libertà, definendole, individuandole e difendendole con forza e determinazione.

Oggi non riusciamo più a individuare quali siano i valori da difendere, tutto pare relativo, vale tutto ed il contrario di tutto. Se da un lato lottiamo per imporre la democrazia (forse con un eccesso di arroganza) in Paesi e culture che le sono estranei, dall'altro non riusciamo a difenderne i principi nella vecchia Europa.

Il silenzio assordante, l'assenza di una seria riflessione su questo è la nostra prima sconfitta.
Negli anni venti per combattere il comunismo siamo diventati fascisti, perdendo noi stessi ancor prima della guerra. Stati Uniti e, certamente ancora con più forza e maggior rischio, Regno Unito hanno combattuto comunismo e nazismo pur restando liberali.

Errori certo ce ne furono e sicuramente ce ne saranno, ma guardando giocare mio figlio con gli amichetti del parco scopro che i bimbi oggi a Milano hanno mille colori, mille lingue, ma gli stessi sorrisi.
È a loro che dobbiamo il coraggio di porci la domanda più difficile: riusciremo a restare ‎liberali?‬