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Il contratto di ATAC scadeva a fine del 2019 e, come chiedevano 30 mila cittadini romani e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, era importante attivare un processo di gara. Invece la Giunta Raggi ha deciso di prolungare il contratto senza gara fino al 2021, evidentemente per premiare l’inefficienza dell’azienda di trasporto pubblico locale. 

ATAC è infatti l'azienda di trasporto pubblico a Roma che tra il 2009 e il 2016 ha perso ben 1,4 miliardi di euro, nonostante abbia ricevuto 5 miliardi di euro di sussidi pubblici! 
Anche peggio di Alitalia! L'azienda è estremamente inefficiente, tanto che il costo del personale è circa 12 volte il costo del carburante per fare circolare i mezzi pubblici. Per tale ragione sarebbe necessario fare un affidamento del servizio tramite una gara trasparente e onesta.
 Ma così non è stato e il Comune di Roma ha deciso di prolungare il contratto senza gara fino al 2021.

Un vero scandalo che prolunga gli sprechi di almeno 400 milioni di euro l'anno.
 Oltretutto ATAC non garantisce nemmeno i servizi di trasporto da contratto firmato con il Comune di Roma. Solo per gli autobus la differenza tra servizio programmato e servizio effettuato continua ad aumentare, dimostrando il peggioramento del servizio. E quel che peggio è che l’offerta continua a cadere perché non ci sono più soldi. Un’azienda cotta e decotta.

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I costi del personale sono eccessivi, quasi il 50 per cento del totale, e sarebbe necessario tagliare almeno 2000 dipendenti pubblici assunti secondo criteri non certo meritocratici in passato. I costi per vettura chilometri erano nel 2016 pari a 7,6 euro, vale a dire circa il 30 percento in più rispetto a Milano e anche doppi rispetto alle grandi aree metropolitane inglesi, eccetto Londra dove la concorrenza esiste da anni. Nel Regno Unito i prezzi dei biglietti coprono quasi tutti i costi mentre anche a Milano, dove ATM è relativamente efficiente, i biglietti coprono circa il 50 per cento dei costi. 

Fare questo avrebbe un costo che la politica, con la "p" minuscola, non è in grado di affrontare. È troppa la paura di intaccare interessi precostituiti. Meglio nascondere  la testa sotto il cuscino - un cuscino imbottito con i soldi dei contribuenti - piuttosto che risolvere i problemi dell’azienda e del servizio.