fedez

C’è un’ultima occasione in questa legislatura per superare completamente il monopolio SIAE sulla gestione dei diritti d’autore. Dopo la significativa apertura fatta con il decreto fisco, già in Gazzetta Ufficiale, resta infatti da abbattere l’ultima limitazione imposta solo e soltanto alle entità di gestione indipendente, come Soundreef.

Il caso è un paradosso. Pur con qualche ritardo e lentezza, il riconoscimento di queste realtà è avvenuto con il decreto legislativo 35/2017 che ha recepito finalmente la direttiva Barnier del 2014. Ma a loro non viene riconosciuto di fatto l’accesso al mercato della raccolta dei diritti d’autore nel nostro Paese e quindi la possibilità di competere con SIAE.

 

Cosa sono le "entità di gestione indipendente"?

E’ l’articolo 2 del decreto a definirle, identificandole come soggetti che, come finalità unica o principale, gestiscono diritti d'autore o diritti connessi ai diritti d'autore per conto di più di un titolare di tali diritti, a vantaggio collettivo di questi. Tali soggetti, naturalmente, non devono essere né detenuti, né controllati, direttamente o indirettamente, integralmente o in parte, dai titolari dei diritti e perseguono fini di lucro.

La loro piena legittimità ad operare è sancita dall’art. 4 che prevede che “i titolari dei diritti possono affidare […] ad un'entità di gestione indipendente di loro scelta la gestione dei loro diritti, delle relative categorie o dei tipi di opere e degli altri materiali protetti per i territori da essi indicati, indipendentemente dallo Stato dell'Unione europea di nazionalità, di residenza o di stabilimento […] dell'entità di gestione indipendente […].”

 

Il Decreto Fisco e il richiamo dell'Antitrust

Il monopolio SIAE, imperante dal 1941 (legge 633 del 22 aprile) è stato superato con il decreto fisco (articolo 19, comma 1, del d.l. 148/2017), ma, come scritto nella segnalazione dell’Antitrust inviata al governo al Parlamento a fine novembre, “il processo di liberalizzazione risulta incompleto e solo parzialmente efficace nella misura in cui limita ai soli organismi di gestione collettiva la possibilità di competere con SIAE.” Le entità di gestione indipendente restano dunque escluse.

Non solo. “Le forme di organizzazione dell’attività di intermediazione che si è inteso escludere” scrive l’autorità presieduta dal professor Pitruzzella “costituiscono una realtà concreta in altri contesti, come ad esempio gli Stati Uniti e diversi Stati Membri, come la Bulgaria, Croazia, Finlandia, Grecia, Irlanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna e Ungheria. Ciò a dimostrazione del fatto che la piena liberalizzazione delle attività di gestione collettiva dei diritti d’autore risulta pienamente compatibile con il funzionamento dei mercati e con la tutela dei soggetti rappresentati”.

A fronte di una legislazione monca sul punto, avvisa l’Antitrust, “una liberalizzazione parziale del mercato rischia di rivelarsi del tutto inefficace mantenendo, di fatto, la situazione di monopolio ad oggi esistente sul mercato ostacolando l’innovazione tecnologica e la nascita e lo sviluppo di nuovi mercati, nella misura in cui impedisce l’affermarsi di un’offerta per servizi innovativi distinti, lasciando insoddisfatta una domanda attuale e potenziale” e di conseguenza in un danno per autori e consumatori.

 

L'emendamento alla legge di bilancio

La soluzione ci sarebbe. Tra gli oltre 800 emendamenti segnalati alla legge di bilancio in commissione alla Camera è stata presentata una proposta che recepisce integralmente la segnalazione dell’Antitrust.

La firma è del presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio, Andrea Mazziotti (+Europa), già noto per alcune battaglie pro concorrenza, come sul caso Flixbus e sulle concessioni balneari.

Mazziotti ha detto di voler “porre la questione in maniera seria con l’obiettivo di arrivare finalmente a una soluzione. Dall’Europa arrivano molto spesso norme a favore della concorrenza e dell’innovazione e l’Italia ci mette sempre un po’ a recepirle pienamente.”

 

Una pagina nuova contro il monopolio SIAE

Quest’approccio pragmatico e filoeuropeista segna un atto di discontinuità, forse doverosa, nella storia della battaglia contro il monopolio SIAE. Una storia fatta anche di denunce di sprechi che in quest’articolo volutamente non riportiamo non per omissione, ma per aprire anche noi una pagina nuova e definitiva sulla vicenda.

A giugno la polemica tra il cantante Fedez e il ministro Franceschini ha infatti gettato fumo e veleno, personale e legale, sulla questione. Del resto, sul fronte politico l’accusa di Fedez, che ha affidato la gestione dei suoi diritti d’autore a Soundreef, è stata cavalcata e montata dal Movimento 5 Stelle.

Tweet e retweet non hanno però portato fin qui a nessuna soluzione e non vorremmo che dal Pd arrivino nuovi sberleffi alle segnalazioni Antitrust, come quella dell’on. Gribaudo contro i rilievi sull’equo compenso dei professionisti.

Più libertà di scegliere e produrre per gli autori, più opere e migliori e innovative modalità di fruizione per i consumatori, più concorrenza in un mercato monopolista che fin qui ha offerto pochi servizi agli autori: questi sono i vantaggi che l’emendamento Mazziotti propone e che solo le norme europee hanno reso possibili.