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C’è un proverbio che incita a 'battere il ferro finché è caldo'. Dall’annuncio dell’accordo concluso a Lione il 27 settembre 2017, durante il 34mo vertice intergovernativo Italia-Francia, circa l’acquisizione da parte dell’italiana Fincantieri della francese Stx, le dichiarazioni a favore di un’Europa della difesa si sono moltiplicate.

Ci sono state polemiche sulla soluzione trovata: un meccanismo che consente a Fincantieri di gestire i cantieri di Saint Nazaire grazie all’1 per cento prestato dallo stato francese con l’impegno di rispettare gli impegni sull’occupazione e sul transfer tecnologico. Il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che “l’accordo trovato consente di poter detenere la quota di capitale che volevamo – il 50 e 50 – ma con un prestito di capitale duraturo che consenta a Fincantieri di dirigere un grande gruppo industriale europeo, un vero gruppo europeo, che ci permette di incentivare una cooperazione militare al fine di creare un campione mondiale della costruzione navale.” Il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni ha dichiarato che saranno coinvolte le Forze armate e le Marine di Italia e Francia, i protagonisti del settore ma anche Leonardo, che avrà certamente un ruolo importante.

I gruppi industriali coinvolti, Naval Group e Fincantieri recepiscono con soddisfazione la decisione dei governi francese e italiano di inaugurare un processo congiunto che aprirà la strada alla futura creazione di una progressiva alleanza nel settore della difesa navale, ma sono molto più cauti: Hervé Guillou, amministratore delegato di Naval Group, e Giuseppe Bono, Ad di Fincantieri, hanno dichiarato: “I nostri due gruppi hanno già cooperato con successo sui programmi Fremm (Fregate Europee Multi Missione-il programma arriva al 2020 e l’investimento congiunto dei due Paesi al progetto è di undici miliardi di euro, di cui 6,5 in carico alla Francia e 4,5 all’Italia, ndr) ed Horizon e cogliamo con soddisfazione l’opportunità di raggiungere assieme la nostra ambizione europea nel contesto di un mercato della difesa navale sempre più competitivo, nonché di continuare a supportare la Marina italiana e la Marina francese.”

I due gruppi svolgeranno un ruolo chiave nel comitato direttivo che sarà avviato nei prossimi giorni con l’obiettivo di definire entro giugno 2018 una roadmap che predisponga i dettagli della futura alleanza. Ma, per ora, il patto di Lione ha sancito l'alleanza civile fra Fincantieri e Stx, in un’ottica volta principalmente alla necessità di varare una politica industriale comune per far fronte ai colossi extraeuropei. Si riparte dunque dal patto azionario definitivo e dal contratto di acquisizione dei cantieri di Saint Nazaire, dopo la consultazione del comitato d'impresa che avverrà nelle prossime settimane.

Nel frattempo il ministro della difesa italiano, Roberta Pinotti, rilancia sul piano militare e ricorda che tra breve inizierà un lavoro serrato con tutti i soggetti coinvolti, la Cassa depositi e prestiti e la Difesa, le due aziende con i rispettivi amministratori delegati di Fincantieri e Naval Group. Rilancia proponendo alla collega francese, Florence Parly (che ha un passato da dirigente d’azienda - è stata A.D. di SNCF-Ferrovie), di partecipare insieme, da alleati, alla gara internazionale per rinnovare la flotta della Marina Militare canadese, specificando che “ovviamente in campo scendono le aziende, non gli Stati, ma sul fronte militare il ruolo dei governi è sempre quello del supporto” e aggiunge come sia necessario pensare a un coinvolgimento della Germania sul fronte della difesa navale, che potrebbe essere facilitata, in particolare per le navi non da superficie (ora escluse dagli accordi) dal fatto che i sommergibili tedeschi usano lo stesso sistema di propulsione di quelli italiani.

Dal canto suo “le ministre des Armées” francese, in un’intervista a Le Parisien del 1° ottobre 2017, ad una specifica domanda sulla possibilità che ci sia una nave da guerra franco-italiana ha risposto: “Lo scopo è di avere un’industria europea con la massa critica che rappresenti un concorrente serio di fronte agli altri gruppi di costruttori navali nel mondo. Il francese Naval Group, da una parte, e l’italiana Fincantieri, dall’altra, sono al momento concorrenti sugli stessi mercati. Vogliamo essere tagliati fuori ognuno per conto proprio e farci battere da operatori non europei? No. La finalità di una cooperazione come questa, di cui definiremo i contorni da qui a giugno 2018, è quella di essere più forti nell’export, più forti insieme per sviluppare le nuove tecnologie e dotare le nostre Marine di navi migliori.”

Infine, il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, convoca per giovedì prossimo, 5 ottobre 2017, il Consiglio Supremo di Difesa, con all’ordine del giorno tre punti: la stabilizzazione della Libia, anche in riferimento alle questioni relative all'Isis e alle migrazioni irregolari; la situazione in Corea del Nord; il rilancio della politica di sicurezza e difesa comune europea…

La volontà politica c’è, la consapevolezza dei grandi gruppi industriali europei anche, ma l’Europa non può permettersi che ad ogni cambio di governo saltino tutte le intese: forse è l’ora di nuove regole.