Negli Stati Uniti si fa sempre più acceso il dibattito sul ruolo dei brevetti nel processo di innovazione. Non è tanto il concetto di brevetto in sé ad essere messo in discussione, quanto piuttosto le strategie di profitto scorrette messe in atto dai detentori per la loro concessione. Il problema consiste nel sempre più frequente ricorso alla pratica del cosiddetto "patent trolling", una gestione restrittiva dei brevetti che sta finendo per danneggiare profondamente i processi di innovazione e di sviluppo. Di cosa si tratta?

patent troll

Il caso della MPEG-LA rappresenta un esempio emblematico. L'azienda detiene i diritti esclusivi per la MPEG-2, un pacchetto composto inizialmente da 27 brevetti che fu approvato dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti nel 1996. La MPEG-LA è messa sotto accusa perché abusa della propria posizione, mantenendo il costo delle licenze MPEG-2 elevato, sebbene la maggior parte dei brevetti contenuti nel pacchetto siano ormai in scadenza (oltre il 50% nel 2014, ed oltre il 90% entro il 2015). L'impatto economico e sociale che tale gestione dei brevetti sta avendo è drammatico. Il sistema dei brevetti è stato inizialmente pensato per incentivare e proteggere gli inventori, nonché per rendere efficiente l'impiego di risorse, favorendo l'innovazione e gli stessi consumatori. La reticenza dei 'pool' di brevetti come la MPEG-LA a rimodulare il costo dei pacchetti in base alle circostanze specifiche costringe le imprese che vogliono fare innovazione e fornire al mercato prodotti sempre migliori e più sostenibili a scaricare i costi sui consumatori. Le conseguenze sono ovvie e contribuiscono a creare un circolo vizioso che naturalmente penalizza il progresso ed il benessere.

Gli effetti macro-economici di un abuso da parte dei detentori di brevetti sono talmente importanti da aver spinto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ad intervenire sul tema in maniera diretta, esplicitando una urgente necessità di approvare una nuova regolazione. In questi ultimi anni gli Stati Uniti non sono riusciti ad adottare un sistema che garantisca una gestione responsabile dei patent pool. Questo ha permesso a realtà come MPEG-LA di massimizzare i guadagni, invece di abbassare i prezzi delle proprie licenze e di promuovere l'innovazione e la concorrenza sul mercato.

Se intorno al 2000 il sistema di brevetti aveva infatti un valore di mercato pari al 35% del Pil degli Stati Uniti, la gestione parassitaria dei brevetti sta ogni anno riducendo quella quota in maniera vertiginosa. In Europa per il momento i problemi derivanti da una gestione scorretta dei brevetti sono poco sentiti. Tuttavia, anche il Vecchio Continente potrebbe trarre enormi vantaggi da un sistema più funzionante, che scoraggi gli abusi e favorisca l'innovazione. In Europa il settore ITC si è dimostrato una delle fonti più affidabili di crescita. Ma se ad alcune aziende viene data la possibilità di fare i troll dei brevetti, gli imprenditori europei nel settore ITC saranno i primi a risentirne.