Editoriale

08 Maggio 2014

Le chiacchiere stanno a mille, ma i fatti a zero. Il patto su Italicum e fine del bicameralismo – quello della "profonda sintonia" con Berlusconi – è sciolto, anzi dissolto. Lo schema della doppia maggioranza di Renzi – con il Cav. per le riforme e con Alfano per il governo – che teneva sotto scacco l'uno e l'altro e lasciava al segretario del PD il comando di tutte le operazioni, oggi non regge più. Renzi non ha più due maggioranze e, se continua a muoversi come se le avesse entrambe, rischia di non ritrovarsene nessuna e di dovere trattare alla giornata con un Senato sbandato, ridotto a palcoscenico dell'ammuina democratica.

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02 Maggio 2014

Il mito fondativo dell'Italia costituzionale vacilla: il lavoro, da diritto, è diventato eccezione, ed è un problema che prima o poi sarebbe bene i costituzionalisti si ponessero. E noi con loro, in un percorso di auto-coscienza costituzionale collettivo che ci forzi ad addentrarci nei meandri dell'insensatezza logica sulla quale abbiamo edificato l'intera nostra impalcatura sociale. E prendere atto, una volta per tutte, che il problema viene da lì: lo strapotere della burocrazia, l'inespugnabilità delle corporazioni, l'arrendevolezza della politica a cospetto di un'aspettativa socio-ingegneristica così gravida di conseguenze.

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30 Aprile 2014

La bocciatura preventiva, mediante la soppressione dell'art. 1, del disegno di leggi Buemi e altri in materia di responsabilità civile dei magistrati chiude politicamente per questa legislatura - e chissà per quanto altro tempo - la questione della riforma della cosiddetta "legge Vassalli", che diede attuazione all'esito del referendum del 1987, rendendo però di fatto impraticabile il diritto a richiedere il risarcimento di un danno ingiusto subito "per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato con dolo o colpa grave nell'esercizio delle sue funzioni, ovvero per diniego di giustizia."

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28 Aprile 2014

Si può ancora definire Silvio Berlusconi leader del centrodestra italiano? Nella "intervista" rilasciata ieri a Domenica Live su Canale 5, di fronte ad una accomodante Barbara D'Urso, l'ex premier ha parlato del ruolo degli animali domestici per gli anziani, del suo rapporto con Francesca Pascale, del suo prossimo impegno presso la casa di riposo di Cesano Boscone (quasi raccontato, dall'intervistatrice prima che dall'intervistato, come se si trattasse di un servizio civile volontario) e di una fantomatica riorganizzazione di Forza Italia come rete di comunità locali intente a fare manutenzione di giardini pubblici e assistenza sociale. Ce li vedete David Cameron o Angela Merkel a rilasciare interviste così?

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23 Aprile 2014

"In tutte le trasmissioni radiotelevisive diverse da quelle di comunicazione politica, dai messaggi politici autogestiti e dai programmi di informazione ricondotti sotto la responsabilità di specifiche testate giornalistiche, non è ammessa, ad alcun titolo, la presenza di candidati o di esponenti politici o di persone chiaramente riconducibili a soggetti politici, a partiti e alle liste concorrenti e non possono essere trattati temi di evidente rilevanza politica ed elettorale, né che riguardino vicende o fatti personali di personaggi politici."

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22 Aprile 2014

Ci sono buone ragioni sia per ritenere sbagliate le “correzioni” al cosiddetto decreto lavoro su tempo determinato e apprendistato approvate in Commissione alla Camera, sia per ritenere sbagliato uno scontro nucleare su di un provvedimento di transizione che, stando ai propositi dell’esecutivo (e dunque, in linea di principio, della sua maggioranza), dovrebbe accompagnare la riforma organica del mercato del lavoro e del sistema degli ammortizzatori sociali e poi, per così dire, estinguersi nel nuovo Job Act.

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19 Aprile 2014

Tre buone notizie e tre cattive emergono da una prima, rapida e non esaustiva lettura della bozza del decreto-legge fiscale emanato ieri dal governo Renzi.

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17 Aprile 2014

Le difficoltà di percezione della realtà in Italia sono sempre più evidenti: quest'articolo, finalmente, fa chiarezza e dimostra inequivocabilmente perché. Seguiteci in questo elenco di prove inoppugnabili, e, prima di arrivare alla fine, vi convincerete anche voi del fatto che il proibizionismo sulle droghe, nel nostro Paese, ha clamorosamente fallito.

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