Editoriale

16 Dicembre 2013

Un do ut des apparentemente molto ganzo. Se Grillo rinuncia alla rendita che gli deriva dallo scandalo di istituzioni costose e di una legge elettorale inconcludente – e dunque collabora attivamente al processo delle riforme –  allora il Pd rinuncia ai finanziamenti pubblici di cui ancora avrebbe diritto. La sorpresa di Renzi al leader del Movimento 5 Stelle era attesa, ma non è sembrata neppure così sorprendente. Renzi usa la tecnica di rincorrere gli avversari sul loro terreno, anziché quella, molto di sinistra, di difendersene apprestando sul proprio le misure atte a contrastare la minaccia.

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12 Dicembre 2013

Delle similitudini tra la crisi finanziaria di questi anni Dieci e quella degli anni Venti del secolo scorso, il grande buio europeo che partorì il mostro nazista e la seconda guerra mondiale, si parla spesso e non da oggi: nei Paesi peggio attrezzati a gestire le sfide di un repentino declino economico le tensioni sociali e politiche si alimentano a vicenda fino a che, nella peggiore delle ipotesi, dalla disgregazione del "sistema" non emergono soluzioni che solitamente si definiscono "populiste", "nazionaliste" o "autoritarie".

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10 Dicembre 2013

L'Ucraina è sull'orlo del baratro. Non è più tempo di discutere dell'importanza fondamentale dell'Accordo di Associazione per l'Unione europea e per l'Ucraina. La situazione è estremamente pericolosa. Segnali sempre più numerosi da una parte e dall'altra annunciano violenti scontri tra il potere e i manifestanti. L'opposizione, chiedendo la caduta del governo e le dimissioni del Presidente Viktor Ianukovitch, non contribuisce in alcun modo a un’uscita dalla crisi “dall'alto”.

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09 Dicembre 2013

Per quanto prevista nell'esito, la vittoria di Matteo Renzi alle elezioni aperte alla segreteria del PD ha avuto proporzioni molto grandi, nel numero dei votanti e nelle percentuali di consenso. Fin dalle prime dichiarazioni da segretario eletto, il sindaco di Firenze ha espresso la sua netta preferenza per un consolidamento del bipolarismo. La condizione non dichiarata, ma imprescindibile, perché ciò avvenga è che il centrosinistra a trazione renziana e un centrodestra rinnovato stipulino una conventio ad excludendum delle forze populiste e qualunquiste. Tra queste forze, di cui evidentemente fa parte il grillismo, dovrebbero essere pacificamente enumerate anche la nuova Forza Italia di Silvio Berlusconi e suoi annessi e connessi. Ma l'Italia e la sua democrazia non sono un luogo pacifico e alcune domande sorgono spontanee.

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06 Dicembre 2013

Il confronto aspro tra il commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn e il premier italiano Enrico Letta solleva alcune questioni rilevanti. L'allarme lanciato da Rehn sulla insufficienza delle misure strutturali di riduzione della spesa e del debito poste in essere dal governo italiano non può essere liquidato con fastidio o con una rivendicazione di sovranità da parte del presidente del Consiglio. L'attuale disegno di legge di Stabilità per il 2014, in corso di esame parlamentare, è un provvedimento poco ambizioso.

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05 Dicembre 2013

Della sentenza di ieri del Tar del Lazio che ha sospeso la commissione ministeriale nominata per valutare il metodo Stamina, annullandone di conseguenza anche il parere negativo, c’è un passaggio più significativo degli altri, che riportiamo per intero: “è pertanto necessario che ai lavori partecipino esperti, eventualmente anche stranieri, che sulla questione non hanno già preso posizione o, se ciò non è possibile essendosi tutti gli esperti già esposti, che siano chiamati in seno al Comitato, in pari misura, anche coloro che si sono espressi in favore di tale Metodo”.

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04 Dicembre 2013

Che questi sarebbero stati gli anni del "sogno cinese", il presidente Xi Jinping lo aveva promesso ai suoi concittadini inaugurando il suo mandato al vertice della Repubblica Popolare. E come se non bastasse la realtà di un paese passato in tempi brevi dalle macerie del maoismo agli allori del rango di superpotenza globale, i cinesi sognano oggi la Luna. 

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03 Dicembre 2013

La non-riforma della legge elettorale è al tempo stesso una garanzia sulla durata dell'esecutivo e della legislatura e un certificato della non-esistenza in vita della maggioranza di medie intese sopravvissuta allo strappo del Caimano. Ieri, tanto per non sbagliare, la Commissione affari costituzionali del Senato ha rinviato, per l'ennesima volta, il voto sull'ordine del giorno leghista che riproduce di fatto la proposta renziana (Mattarellum + premio di maggioranza).

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