Diritto e libertà
Quest'anno Giuliana Sgrena ha dato alle stampe, per la casa editrice il Saggiatore, Il libro "Donne Ingannate. Il velo come religione, identità e libertà".Il testo ha un'impostazione schiettamente giornalistica e ci racconta, attraverso il simbolo del velo islamico,
Leggi tutto...Il potere politico come potere di galera. Il default panpenalistico della democrazia italiana
Tutto ciò che è “male” merita di diventare un reato? Tutte le possibili conseguenze di fenomeni sociali angoscianti e potenzialmente pericolosi – dai rave party di Modena ai pellegrinaggi dei nostalgici a Predappio – implicano necessariamente una tutela penale, perché suscitano fastidio e scandalo nelle persone (diversamente) dabbene?
Leggi tutto...Al netto dei primi provvedimenti del Governo: un decreto omnibus che sostanzialmente rimanda riforme (Cartabia), che tenta di aggirare la decisione della Consulta (ergastolo), che crea un reato di "invasione" per intercettare le chat dei partecipanti ai rave party
Leggi tutto...Meloni si dice “fiera della norma sull’Ergastolo Ostativo”. Vale a dire: “fiera di essermi messa al guinzaglio di Travaglio e Scarpinato”.
Leggi tutto...Da parecchi decenni il teppismo politico cosiddetto antagonista gode di una speciale immunità “antifascista”, dunque a non riconoscerne la legittimità, anzi la vera e propria intangibilità politica, si rischia di guadagnare una immediata e vergognosissima patente di fascismo
Leggi tutto...Il 'radicale' Yashin ancora in carcere. In Russia la giustizia è la prosecuzione della guerra con altri mezzi
La vicenda umana e politica del cittadino russo Ilya Yashin è stata segnata in queste ultime settimane da nuovi passaggi che si sono svolti nelle aule di (in)giustizia della Federazione Russa. Ciò accade perché l’aggettivo “radicale”
Leggi tutto...Liliana Segre ha già fatto tutto il necessario, tutto il resto sarà un'aggiunta o, più probabilmente, una sottrazione di senso a quanto da lei espresso nel corso della prima seduta del Senato appena eletto.
Leggi tutto...La condanna di Aleksei Gorinov e la 'rieducazione' putiniana dalla colpa della libertà
Il 19 settembre 2022 la pena di 7 anni inflitta al primo cittadino russo condannato per le leggi liberticide contro la libertà di opinione sul conflitto in Ucraina Aleksei Gorinov è stata ridotta a 6 anni e 11 mesi.
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