Con l'approvazione del ddl concorrenza da parte del Consiglio dei Ministri si sono riaccese le polemiche sul ruolo dei notai, che il ddl metterebbe in discussione sottraendo al controllo notarile alcune transazioni immobiliari e societarie. Alcuni notai, in particolare, hanno protestato piangendo miseria e lamentando le conseguenze di "una lunga recessione e di una profonda crisi del mercato immobiliare che hanno portato in pochi anni ad una forte riduzione degli onorari, al crollo verticale dei fatturati e alla riduzione del personale degli studi da 70.000 agli attuali 40.000".

Al netto delle criticità del ddl e dei giudizi sulla coerenza del suo impianto, quanto guadagnano i notai in Italia rispetto al resto d'Europa? A quanto ammontano le spese notarili per la stipula di un atto di acquisto di una casa e per l'accensione del mutuo? A questa domanda risponde uno studio del 2010 dell'European Mortgage Federation, che prende in considerazione le spese accessorie (in percentuale sul prezzo dell'immobile) in una compravendita immobiliare in 14 paesi europei, mettendole a confronto. In questo grafico, realizzato sulla base dei dati dello studio, abbiamo isolato il costo del notaio (o dell'avvocato, in alcuni paesi, o di entrambi) per l'atto e per il mutuo dagli altri costi (tasse sulla proprietà, imposte di registro, ecc.).

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L'Italia è al primo posto, con 1,9% di spesa per l'atto e 1,3% per il mutuo. Se consideriamo, peraltro, che la crisi del mercato immobiliare degli ultimi anni ha colpito più duramente altri paesi europei rispetto all'Italia (si pensi solo alla Spagna o al Regno Unito), è difficile sostenere che il calo dei fatturati che di questa crisi sarebbe frutto abbia colpito solo le compravendite nel nostro paese.