Per la serie “tesori perduti”, riscopriamo con colpevole ritardo una perla dell’Onorevole-cittadino Carlo Sibilia, deputato pentastellato, postata sul blog di Beppe Grillo ormai un anno orsono. La gemma consiste nella discussione di una proposta di legge “che dia la possibilità agli omosessuali di contrarre matrimonio (o unioni civili)” – e fin qui, aggiungiamo noi, nulla da ridire – “a sposarsi in più di due persone e la possibilità di contrarre matrimonio (o unioni civili) anche tra specie diverse purché consensienti” (sic).

Ora, chiudendo un occhio – o anche entrambi – sul fatto che “consenzienti” si scriva con la zeta, sarebbe interessante aprire un dibattito su come si possa determinare la consensualità “tra specie diverse” (sic) sull’altare. Non che nella storia manchino i precedenti: su tutti il Minotauro, figlio del Toro di Creta e della regina Pasifae, o le tremende Arpie, metà donna e metà uccello. Evidentemente, il cittadino Sibilia – che alle bizzarrie non è nuovo – in un raptus di libertinismo radicale dei costumi, non si è lasciato intimorire dai precedenti meno gioviali e ha rivolto il suo pensiero ai tanti casi di accoppiamento misto a lieto fine: il vitello dai piedi di balsa, il salmone tonnato. Per quanto riguarda la consensualità tra cane e gatto e tra gatto e topo, basterebbe depositare atto notarile firmato da entrambe, pardon, da tutte le parti in causa. E guai a chi le chiama ammucchiate!

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